XIV
Come Troia fu distrutta per gli Greci.
Per la detta ruberia di Elena il re Menelao co·re Talamone e col re
Agamenone suo fratello, ch'allora era re di Cicilia, con più altri re e signori
di Grecia e di più altri paesi, fecero lega e congiura di distruggere Troia, e
raunarono M navi con grandissima moltitudine di genti d'arme a cavallo e a piè,
e con esse arrivaro e puosono assedio a la grande città di Troia. Al quale
assedio stettero per tempo di X anni, VI mesi, e XV dì; e dopo molte aspre e
diverse battaglie, e uccisione e tagliamento di gente dall'una parte e
dall'altra, e 'l buono Ettor con più de' figliuoli del re Priamo furono morti
in battaglia. La detta città di Troia per tradimento fu presa da' Greci, e di
notte v'entraro e rubarla, e misero a fuoco e fiamma, e il detto re Priamo
uccisero, e quasi tutta sua famiglia, e di cittadini in grande quantità, sì che
pochi ne scamparo. De la quale distruzione Omero poeta, e Virgilio, e Ovidio, e
Dario, e più altri savi (chi gli vorrà cercare) ne fecero compiutamente
menzione in versi e in prosa; e ciò fu anni CCCCXXX anzi che si cominciasse
Roma, e IIIImCCLXV anni dal cominciamento del mondo, e nel tempo che Abdon era
iudice del popolo Israel. Di questa distruzione di Troia seguì quasi a tutto il
mondo grandi mutazioni, e molti principi di reami usciro delli scampati
Troiani, siccome innanzi faremo menzione.
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