XXXIII
Come in
Firenze ebbe grande novità per la morte di messere Pazzino de' Pazzi.
Nel detto
anno, dì XI di gennaio, avenne in Firenze che messere Pazzino de' Pazzi, uno
de' maggiori caporali che reggea la città e più amato dal popolo, andando a
falcone in isola d'Arno a cavallo sanza guardia con suoi falconieri e famigliari,
Paffiera de' Cavalcanti l'uccise, coll'aiuto de' Brunelleschi e d'altri
masnadieri in sua compagnia a cavallo, a tradimento, secondo si disse, però che
messer Pazzino da·lloro non si guardava; e ciò fece per vendetta di Masino de'
Cavalcanti e di messer Betto Brunelleschi, dando colpa al detto messer Pazzino
gli avesse fatti morire. Per la quale cosa, recato il corpo suo morto al
palagio de' priori per più infamare i Cavalcanti, la città si mosse tutta a
romore e ad arme, e col gonfalone del popolo in furia sì corse a casa i
Cavalcanti, e misevisi fuoco, e da capo furono cacciati di Firenze i
Cavalcanti. E per questa cagione il popolo di Firenze alle spese del Comune
fece IIII de' Pazzi cavalieri, dotandoli de' beni e rendite del Comune.
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