XLV
Come lo
'mperadore venne a la città d'Arezzo, e poi come venne verso la città di
Firenze.
Del detto
mese d'agosto, nel MCCCXII, si partì lo 'mperadore da Todi e venne per lo
contado di Perugia guastando e ardendo, e per forza prese la sua gente
Castiglione Chiusino sopra i·lago, e di là venne a Cortona, e poi ad Arezzo, e
dagli Aretini fu ricevuto a grande onore. E in Arezzo fece sua raunanza per
venire sopra la città di Firenze, e subitamente si partì d'Arezzo, e entrò in
sul contado di Firenze a dì XII di settembre, e di presente gli fu renduto il
castello di Caposelvole in su l'Ambra, ch'era de' Fiorentini. E poi si puose ad
oste al castello di Montevarchi, il qual era bene guernito di gente, soldati a
cavallo e a piè, e di vittuaglia: a quello fece dare più battaglie, e votare i
fossi dell'acqua per riempiere. Quegli della terra veggendo ch'erano sì forte
combattuti, e avea la terra le mura basse, che i cavalieri dello 'mperadore a
piè combattendo, e colle scale salendo a le mura, non temendo saettamento né
gittamento di pietre, sì isbigottirono forte, e maggiormente sentendo che'
Fiorentini non gli soccorreano, sì s'arendero il terzo dì a lo 'mperadore.
Avuto Montevarchi, sanza dimoro venne ad oste a Castello San Giovanni, e per simigliante
modo gli si rendéo, e presevi da LXX cavalieri catalani soldati de' Fiorentini;
e così sanza riparo ne venne nel borgo di Fegghine.
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