XLVI
Come i
Fiorentini furono quasi sconfitti al castello de l'Ancisa da lo 'mperadore.
I Fiorentini,
sentendo lo 'mperadore partito d'Arezzo, incontanente cavalcaro popolo e
cavalieri di Firenze, sanza attendere altra amistà, al castello de l'Ancisa in
su l'Arno, e furono intorno di XVIIIc di cavalieri e gente a piè assai, e a
l'Ancisa s'acamparo per tenere il passo a lo 'mperadore. Egli sentendo ciò, con
sua gente armata venne nel piano de l'Ancisa in su l'isola d'Arno che si chiama
il Mezzule, e richiese i Fiorentini di battaglia. I Fiorentini non sentendosi
di numero di cavalieri guari più che quegli dello 'mperadore, e erano sanza
capitano, non si vollono mettere a la ventura de la battaglia, credendosi per
lo forte passo riparare lo 'mperadore, che non potesse valicare verso Firenze.
Lo 'mperadore veggendo che' Fiorentini non voleano combattere, per consiglio
de' savi uomini di guerra usciti di Firenze si prese la via del poggio di sopra
a l'Ancisa, per istretti e forti passi valicò il castello, e venne da la parte
verso Firenze. Veggendo l'oste de' Fiorentini la sua mossa, dubitando non
venisse a la città di Firenze, parte di loro col maliscalco del re e sue
masnade si partirono da l'Ancisa per essergli dinanzi al cammino. Il conte di
Savoia e messer Arrigo di Fiandra, ch'erano venuti innanzi a prendere il passo,
sotto a Montelfi vigorosamente fediro a quelli ch'erano a la frontiera, e col
vantaggio ch'aveano del poggio gli misono in volta e in isconfitta, seguendogli
parte di loro infino nel borgo de l'Ancisa. La rotta de' Fiorentini fu più per
lo sbigottimento del sùbito assalto, che per dammaggio di gente; che tra tutti
non vi morirono XXV uomini di cavallo, e meno di C a·ppiede; e quasi tutti
quegli oltramontani che per forza vennono cacciando infino nel borgo rimasono
morti. Ma pure la gente dello 'mperadore rimasono vincenti de la punga, i
Fiorentini molto impauriti; e quella notte lo 'mperadore s'atendò di qua da
l'Ancisa verso Firenze due miglia. I Fiorentini rimasono nel castello de
l'Ancisa quasi assediati e con poco fornimento di vittuaglia sì fattamente, che
se lo 'mperadore fosse stato fermo a l'assedio, i Fiorentini ch'erano ne
l'Ancisa erano quasi tutti morti e presi. Ma come piacque a Dio, lo 'mperadore
prese consiglio la notte d'andarsene al diritto a la città di Firenze,
credendolasi avere sanza contasto, lasciandosi l'oste de' Fiorentini adietro ne
l'Ancisa, come assediati e molto impauriti e peggio ordinati.
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