LXXXI
Della
lezione di papa Giovanni XXII.
Giovanni
XXII, nato di Caorsa di basso affare, sedette papa anni XVIII, mesi II e dì
XXVI. Questi fu eletto dì VII d'agosto MCCCXVI in Vignone da' cardinali,
essendo stata vacazione bene di due anni, e tra·lloro in grande discordia, però
che' cardinali guasconi, ch'erano una gran parte del collegio, voleano la
lezione in loro, e gli cardinali italiani e franceschi e provenzali non
aconsentieno, sì erano stati a punto del Guascone. Dopo la molta contesa, quasi
come in mezzano, rimisono l'una parte e l'altra le boci in costui, credendosi i
Guasconi la rendesse al cardinale di Bidersi ch'era di loro nazione, o al
cardinale Pelagrù. Questi con assentimento degli altri Italiani e Provenzali, e
per trattato di messer Nepoleone Orsini cardinale, capo di quella setta contro
a' Guasconi, la diede a·ssé medesimo, per ordinato modo secondo i decretali.
Questi fue uno povero cherico, e di nazione del padre ciabattiere, e col
vescovo d'Arli cancelliere del re Carlo secondo s'allevò, e per sua bontà e
sollecitudine essendo in grazia del re Carlo, e a sua spensaria il fece
studiare, e poi il re il fece fare vescovo di Vergiù; e morto l'arcivescovo
d'Arli messer Piero da Ferriera cancelliere e suo maestro, il re Ruberto il
fece in suo luogo cancelliere; e poi con suo studio e sagacità mandando lettere
da parte del re Ruberto a papa Chimento di sua raccomandigia, de le quali il
re, si disse, non seppe neente; per le quali lettere il detto vescovo di Vergiù
fu promutato e fatto vescovo di Vignone, e poi cardinale per lo suo senno e
studio; onde il re Ruberto innanzi che fosse cardinale era male di lui, e
aveali tolto il suggello, perch'egli avea suggellate le dette lettere in suo
favore al detto papa Chimento sanza sua coscienza. Questo papa Giovanni fu
coronato in Vignone il dì di santa Maria, dì VIII di settembre, anno MCCCXVI.
Poi fu grande amico del re Ruberto, e egli di lui; e per lui fece di grandi
cose, come innanzi farà menzione. Questo papa diede compimento al settimo libro
de le decretali, il quale avea cominciato papa Clemento, e rinovellò la Pasqua
e festa del sagramento del corpo dì Cristo con grandi indulgenzie e perdoni,
chi fosse a celebrare gli ufici sacri a ogn'ora, e diè perdono generale a tutti
i Cristiani di XL dì per ogni volta che si facesse reverenza quando il prete
nominasse Gesù Cristo; questo fece poi nell'anno MCCCXVIII.
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