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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • XCVI               Come nella città di Siena si fece una congiura e ebbevi romore e gran mutazione.
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XCVI

 

           

Come nella città di Siena si fece una congiura e ebbevi romore e gran mutazione.

           

Nel detto anno, del mese d'ottobre, MCCCXVIII, nella città di Siena nacque scandalo e romore, del quale fue capo messer Sozzo Dei e messer Deo de' Tolomei, con séguito de' giudici e de' notari e beccari che voleano muovere il reggimento dello stato della città, e molto vi furono di presso, e la città tutta ad arme. E trovandosi la gente de' Fiorentini ch'andavano a Genova in Siena, a richesta del detto Comune seguirono l'oficio de' nove che reggeano la terra, onde quegli della detta congiura vennero a niente, e furono cacciati di Siena; onde si criò grande divisione nella città, e per questa cagione non mandarono i Sanesi aiuto al re Ruberto. E alcuno disse che, perché l'ordine de' nove che si reggea molto al volere de' Salimbeni (e aveavi de' Ghibellini) non voleano mandare aiuto al re Ruberto, que' de' Tolomei feciono quella novità; ma di vero si crede cominciasse per mutare stato nella città per la briga già nata tra' Tolomei e' Salimbeni, trovando quella cagione.

 




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