CIII
Come gli
usciti di Genova ripresono i borghi di Genova.
Nel detto
anno MCCCXVIIII, a dì X d'ottobre, avendo gli usciti di Genova co la lega di Lombardia
date più battaglie a la città per terra e per mare, sì presono per forza il
Castellaccio, ch'aveano fatto i Guelfi d'entro in sul monte e di Peraldo e di
San Bernardo, il quale era con poca guardia; e con quella vittoria discesono
giù a' borghi, e sanza ritegno gli ebbono; che veduto i Genovesi d'entro
perduto il poggio, abandonaro i borghi. E così la detta oste riprese la
signoria de' borghi come innanzi altra volta s'aveano, e pochi dì apresso
ebbono la torre di Co di Fare, e quegli dell'oste di Bisagno per non essere
troppo sparti si ritrassono al poggio e a' borghi di Prea, a dì XVIIII di
novembre; e così tutto il verno vegnente combatterono la città continuamente
per mare e per terra, e tenealla molto afflitta. In questo assedio l'armata degli
usciti di Genova ebbe sì grande fortuna, che si levò da Genova, e VIII di loro
galee ruppono in terra a Chiaveri, e perdero tutta la gente, e il rimanente si
tornò in Saona rotte e stracciate. E in questo tempo essendo XII galee di
Provenzali a Noli, que' di Saona armarono XXII galee, e sopra Noli combatterono
quelle XII galee del re, e VIII ne presono, e quattro ne tirarono in terra.
Sentendo ciò quegli di Genova, andarono a Saona con XXXVI galee, ma niente
poterono danneggiare il porto.
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