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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • CIX               Come il papa e la Chiesa feciono venire in Lombardia messer Filippo di Valos di Francia.
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CIX

 

           

Come il papa e la Chiesa feciono venire in Lombardia messer Filippo di Valos di Francia.

           

Nel detto anno MCCCXX, avendo il papa e la Chiesa fatte fare più richeste a messer Maffeo Visconti e a' figliuoli che si levassono dall'assedio de la città di Genova, la quale si tenea per la Chiesa e per lo re Ruberto, come addietro fa menzione, e quegli i detti comandamenti non ubbidiro, opponendo che Genova era terra d'imperio e non di Chiesa; per la qual cosa per lo papa fu fatto processo e scomunica contra a' detti, e interdetto Milano e Piagenza e l'altre città di Lombardia che' detti per forza tirannescamente teneano e signoreggiavano, e ordinò che messer Filippo di Valos nipote del re di Francia venisse in Lombardia per vicaro di Chiesa per abbattere la signoria de' detti sismatici e rubegli della Chiesa, il quale messer Filippo vi venne con VII conti e con CXX cavalieri tra banderesi e di corredo, con quantità di VIc gentili uomini d'arme a cavallo, molto bella e nobile gente, al soldo della Chiesa e del re Ruberto. E mandò in Lombardia per legato della Chiesa messer Beltramo del Poggetto cardinale con VIIIc cavalieri tra Provenzali e Guasconi, i quali col detto legato e con messer Filippo di Valos e sua gente s'agiunsono a la città d'Asti in Lombardia; ed avendo novelle che la città di Vercelli si combattea dentro tra' Guelfi e' Ghibellini, si partì il detto messer Filippo d'Asti con quella tanta gente ch'avea, sanza attendere l'altra cavalleria che gli mandava il papa e 'l re Ruberto di Proenza, e quella che gli mandava il re di Francia e messer Carlo suo padre di viennese, e siniscalcato di Belcari, che in piccolo tempo sarebbe stata grandissima quantità di gente, e sanza attendere M cavalieri che' Fiorentini e' Bolognesi e' Sanesi gli mandavano in aiuto in Lombardia; e per male consiglio, con quantità di MD cavalieri si mise a oste tra Vercelli e Noara in luogo detto Mortara. Sentendo la sua venuta il capitano di Milano, il quale era come uno grande re in Lombardia, ch'egli con IIII suoi figliuoli signoreggiava Milano, Pavia, Piagenza, Lodi, Commo, Bergamo, Noara, Vercelli, Tortona, e Allessandra, sanza la forza dell'altre città di Lombardia di parte d'imperio e ghibellina ch'erano a conlega co·llui, e Pisa, e Lucca, e Arezzo in Toscana, sì mandò i suoi figliuoli con tutto suo isforzo contra il detto messer Filippo di Valos, che furono IIIm e più uomini a cavallo, gran parte Tedeschi, e gente a piè sanza numero, e puosonsi a campo contra la detta oste apresso d'uno miglio di terra.

 




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