XVII
Come Antinoro e Priamo il giovane partiti di Troia, edificaro la città
di Vinegia, e quella di Padova.
Un'altra gente si partì de la detta distruzione: ciò fu Antinoro che fu
uno de' maggiori signori di Troia e fu fratello di Priamo e figliuolo del re
Laumedon, il quale fu incolpato molto del tradimento di Troia, e Eneas il
sentì, secondo che scrive Dario; ma Virgilio al tutto di ciò lo scolpa. Questo
Antinoro con Priamo il giovane, figliuolo del re Priamo, ch'era piccolo
fanciullo, e scampò della distruzione di Troia con grande séguito di genti, in
numero di XIIm, e grande navilio per mare navicando, arrivaro nelle contrade
ov'è oggi Vinegia grande città, e in quelle isolette d'intorno si puosero,
acciò che fossero franchi e fuori d'ogni altra iurisdizione e signoria d'altra
gente, e di quegli scogli furo gli primi abitatori; onde, crescendo poi, si
fece la grande città di Vinegia, che prima ebbe nome Antinora per lo detto
Antinoro. E poi il detto Antinoro si partì di là e venne ad abitare in terra
ferma ove è oggi Padova la grande città, e elli ne fu il primo abitatore e
edificatore; e Padova le puose nome perch'era infra paduli, e per lo fiume del
Po che vi corre assai presso, che si chiamava Pado. Il detto Antinoro morì e
rimase in Padova, e infino al presente nostro tempo si ritrovò il corpo e la
sepoltura sua con lettere intagliate, che faceano testimonianza com'era il
corpo d'Antinoro; e da' Padovani fu rinnovata sua sepultura, e ancora oggi si
vede in Padova.
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