CXLIV
Come i
Visconti signori di Milano furono scomunicati, e come la Chiesa fece venire
contra loro il dogio d'Osteric.
Nel detto
anno MCCCXXII, veggendo papa Giovanni che 'l capitano di Milano e' figliuoli
nol voleano ubbidire per richeste fatte più volte che facesse levare l'assedio
da la città di Genova, e amoniti dal legato cardinale e scomunicati, sentenzia
diede la Chiesa contra loro sì come eretici e sismatici, e fece predicare la
croce contra loro in Italia e in Alamagna, e perdonare colpa e pena. E oltre
a·cciò, veggendo la Chiesa che la 'mpresa fatta con messer Filippo di Valos era
venuta a neente, che solamente per la forza di messer Ramondo di Cardona e di
sua gente non si potea resistere a la forza de' detti tiranni, ordinò e
richiese con trattato del re Ruberto Federigo dogio d'Osteric, eletto re de'
Romani, che s'egli mandasse d'Alamagna le sue forze in Lombardia contra i detti
scomunicati e sismatici, di confermarlo per la Chiesa imperadore, e uno suo
fratello cherico farebbe arcivescovo di Maganza. Per la qual cosa Federigo
detto mandò in Lombardia Arrigo dogio d'Ostericche suo fratello con Vc
cavalieri a elmo; e giunse nella città di Brescia domenica d'ulivo del detto
anno; e poi più signori e genti d'arme crociati d'Alamagna vi s'agiunsono, sì
che si trovò in Brescia con MM Tedeschi d'arme a cavallo. Sentendo ciò il
capitano di Milano e' suoi seguaci, parea loro male stare, e al tutto temendo
di perdere la signoria, veggendo sì grande esercito venire contra lui da la
parte di Brescia d'Alamagna, e d'altri Lombardi fedeli de la Chiesa, e
Fiorentini e Bolognesi e Sanesi per fornire la loro lega co la Chiesa e·re
Ruberto, e mandati i loro sindachi con molta moneta in Frioli e in Alamagna per
soldare IIIIc cavalieri a elmo e CC balestrieri a cavallo per agiugnerli a
Brescia, co la forza del detto dogio Arrigo d'Ostericchi d'altra parte.
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