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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • CLVIII               Come in Firenze s'ordinò una fiera, e altre novitadi.
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CLVIII

 

           

Come in Firenze s'ordinò una fiera, e altre novitadi.

           

Nel detto anno MCCCXXII, del mese di giugno, i Fiorentini ordinarono una fiera in Firenze di cavagli e di tutte cose per la festa di san Giovanni di giugno, la quale feciono franca a' forestieri VIII giorni innanzi a la festa e VIII giorni appresso, la quale si facesse nel Prato d'Ognesanti; ma poco tempo apresso durò, per cagione de le grandi gabelle ch'erano allora in Firenze; e d'altra parte, considerando il vero de la piena arte e mercatantia ch'è in Firenze, ogni si può dire vi sia fiera. E a VII di luglio vegnente s'apprese il fuoco in sul ponte Vecchio, e arsono tutte le botteghe ch'erano da mezzo il ponte in qua, con molte case di sotto le volte. E infra quattro semmane vegnenti s'appresono l'altre botteghe da l'altro lato, e arsono tutte e casa de' Mannelli. E in quello tempo uno sottile maestro di Siena per suo artificio fece sonare la gran campana del popolo di Firenze, ch'era stata XVII anni che nullo maestro l'avea saputo farla sonare a distesa, essendo XII uomini, e acconciolla per sì sottile e bello artificio, che due la poteano muovere, e poi mossa, uno solo la sonava a distesa (e pesa più di XVIIm di libbre); onde il detto maestro per suo servigio ebbe dal Comune CCC fiorini d'oro.

 




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