CLXIV
Come
ambasciadori del dogio d'Osteric feciono fare triegua in Lombardia a danno
della Chiesa.
Nel detto
anno MCCCXXII, del mese d'agosto, il dogio d'Ostericchi, uno degli eletti re
de' Romani, mandò in Lombardia suoi ambasciadori al legato del papa per
discusarsi de la laida partita da Brescia del dogio Arrigo suo fratello, e per
fare trattare accordo da la Chiesa a' figliuoli del capitano di Milano; e
giunti loro in Milano, messer Galeasso fece loro grande onore, e con sindachi
del detto Comune e di nove altre città di Lombardia, ond'erano signori,
brivileggiaro, e si diedono al detto dogio d'Ostericchi, acciò che gli
acordasse, o difendesse da la forza della Chiesa. I quali ambasciadori andati a
Valenza al legato cardinale, feciono fare triegua da l'oste della Chiesa a
quella del signore di Milano infino a calen di ottobre vegnente; e ciò assenti
il cardinale per la gente della Chiesa ch'era assediata ne' borghi di Basignano
a grande distretta, i quali n'uscirono sani e salvi, lasciando la terra a
guardia de' detti ambasciadori: e simigliante lasciarono que' di Milano la
rocca di Basignano. E fallite poi le dette triegue, non possendo poi essere
accordo, i detti ambasciadori rendero a messer Marco capitano dell'oste di
Milano la rocca di Basignano e eziandio i borghi, opponendo che se messer
Ramondo rivolesse i borghi, rimettesse ne la terra la sua gente assediata, e
nello stato ch'era quando si feciono le triegue; onde il legato e messer
Ramondo si tennono traditi e ingannati da' detti ambasciadori.
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