CXCVI
Come il
dogio di Baviera eletto imperadore mandò al legato in Lombardia che non
guerreggiasse le terre dello 'mperio.
Nel detto
anno e mese d'aprile Lodovico eletto re de' Romani a richesta e sommossa de'
Ghibellini di Toscana e di Lombardia, per soccorrere il signore di Milano,
mandò tre ambasciadori in Lombardia, Bertoldo conte di Niferi e Bertoldo
conte... e uno suo mastro scrivano di sua corte, i quali furono a Piagenza al
legato cardinale, a richiederlo e pregarlo che non gravasse il signore né la
città di Milano, però ch'erano a lo 'mperio. Il legato rispuose che, quando
fosse imperio legittimo, non s'intendea per la Chiesa d'occupargli nulla sua
ragione, ma di conservarla e mantenerla; ma che si maravigliava che il loro
signore volesse difendere e favorare gli eretici; e domandò loro per iscritto e
con suggegli il mandato ch'aveano dal loro signore. Quellino accorgendosi che
se per iscritto mostrassono che il loro re favorasse i ribelli della Chiesa,
cadea in indegnazione di quella, incontanente negaro che di ciò ch'aveano detto
non aveano mandato dal loro signore, e chiesono perdono al legato, e partirsi:
e l'uno di loro venne a Lucca e a Pisa, e gli altri andarono a Mantova e Verona
con loro ambasciata.
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