CXCVIII
Come
giudice d'Alborea di Sardigna si rubellò da' Pisani a petizione del re
d'Araona.
Nel detto
anno e mese d'aprile, faccendo il re d'Araona grande apparecchiamento di navile
e di cavalieri per venire a prendere l'isola di Sardigna, la quale gli fu
privileggiata per papa Bonifazio VIII, il Comune di Pisa, che de la detta isola
teneano grande parte, avendo fatta murare Villa di Chiesa e più altre fortezze,
e mandatovi gente a cavallo e a piè al loro soldo, e a soldo di giudice
d'Alborea per contastare al detto re d'Araona, avenne che 'l detto giudice, il
quale tenea ed era signore d'Arestano e bene del terzo di Sardigna, a di XI
d'aprile tradì i Pisani, e si rubellò da·lloro per trattati fatti da·llui al re
d'Araona, e fece mettere a morte quanti Pisani e loro soldati che si trovarono
in sue terre, e eziandio i Pisani suoi famigliari e soldati. E fatto questo
malificio, incontanente mandò suoi ambasciadori al re d'Araona, che venisse per
la terra. La cagione del detto rubellamento si disse che fece perché i Pisani
il trattavano male, e che quando il detto giudice prese la signoria, i Pisani
oppuosono ch'egli era bastardo, e convennesi ricomperare dal Comune di Pisa per
avere la signoria Xm fiorini d'oro sanza il privato costo de' cittadini di
Pisa; per la qual cosa poi non fu loro amico di cuore.
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