CCXXVII
Come il
papa scomunicò Lodovico di Baviera eletto imperadore.
Nel detto
anno MCCCXXIII, a dì VIII d'ottobre, papa Giovanni sopradetto apo Vignone in
Proenza, in piuvico concestoro diede sentenzia di scomunicazione contra
Lodovico dogio di Baviera, il quale si dicie re de' Romani, però ch'avea
mandato aiuto di sua gente a Galeasso Visconti e frategli, che teneano la città
di Milano e più altre città di Lombardia contra la Chiesa, opponendogli che non
gli era licito d'usare l'uficio dello imperio infino che non fosse approvato
degno e confermato per la Chiesa, dandogli termine tre mesi, ch'egli dovesse
avere rinunziata la sua elezione dello imperio, e personalmente venuto a
scusarsi di ciò, ch'avea favoreggiati gli eretici e sismatici e ribegli di
santa Chiesa: e privò tutti i cherici che al detto Lodovico dessono consiglio,
aiuto o favore, se disubbidisse. Il quale Lodovico com'ebbe il detto processo,
con savio consiglio appellò al detto papa o suo successore e al concilio
generale, quando egli fosse a la sedia di San Piero a Roma; e mandò a corte
grande ambasceria di prelati e d'altri signori scusandosi al papa, e faccendo
promettere di non essere contra la Chiesa; gli fu prolungato termine tre altri
mesi, e secondo che aoperasse, così si procederebbe contra lui.
|