CCXXXVII
Come i
Pisani furono sconfitti in Sardigna da lo 'nfante d'Araona.
Nel detto
anno MCCCXXIII, a l'uscita di gennaio, i Pisani feciono una armata di LII tra
galee e uscieri, con Vc cavalieri tra Tedeschi e Italiani, e con IIm
balestrieri pisani, ond'era capitano messer Manfredi figliuolo del conte Nieri
naturale, e si partirono di Pisa a dì XXV di gennaio per andare in Sardigna per
soccorrere Villa di Chiesa ch'era assediata da don Anfus figliuolo del re
d'Araona, il quale era in su la Sardigna per conquistarla, come adietro è fatta
menzione. E per contradio tempo soggiornò la detta armata al porto di Lungone
in Elba infino a dì XIII di febbraio, e in Sardigna arivarono a dì XXV di
febbraio a capo di terra nel golfo di Caseri, e trovarono che Villa di Chiesa
s'era renduta al detto don Anfus a dì VII di febbraio, il quale v'era stato ad
assedio VIII mesi, e venuto era con sua oste ad assediare Castello di Castro. I
Pisani scesi in terra co·lloro oste andando verso Castello, e la gente di
Castello venieno per congiugnersi co·lloro, e dì XXVIIII di febbraio
s'afrontarono a battaglia col detto don Anfus, e combattendo aspramente, a la
fine la gente de' Pisani furono sconfitti e morto il loro capitano e degli
altri, e morirne assai de' Tedeschi a cavallo: la maggiore parte de' Pisani che
poco ressono a la battaglia si fuggirono in Castello di Castro. E dopo la detta
sconfitta e perdita le galee di don Anfus, ch'erano nel porto di Castello
incatenate per contradiare il porto e la scesa a' Pisani, si scatenaro e
vennono contra l'armata de' Pisani. Quegli incontanente si misono a la fugga, e
lasciarono tutti i loro legni grossi carichi di vittuaglia e d'arnese d'oste, i
quali furono presi da le galee di Raonesi. E ciò fatto, il detto don Anfus
puose l'assedio per terra e per mare a Castello di Castro. Per questa sconfitta
e perdita di Villa di Chiesa fu grande abassamento de' Pisani, che più di CCm
fiorini d'oro costava già loro la detta guerra, onde rimasono in male stato e
in grande discordia dentro per le sette che v'erano nella città, e con grande
sospetto di Castruccio ch'era loro contradio, e allegato col re di Raona.
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