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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • CCLVI               De la grandezza e edificazione de la città di Firenze a le nuove cerchia e mura.
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CCLVI

 

           

De la grandezza e edificazione de la città di Firenze a le nuove cerchia e mura.

           

Nel detto anno MCCCXXIIII si stanziarono per lo Comune di Firenze e si cominciarono i barbacani a le mura nuove de la città di Firenze, a fargli a costa a le dette mura e al di fuori de' fossi; e simigliante s'ordinò che in ogni CC braccia di muro avesse e si facesse una torre alta XL braccia e larga braccia XIIII per fortezza e bellezza della detta città. E acciò che sempre sia memoria de la grandezza de la detta città, e ad altre genti che non fossono stati di Firenze che vedessono questa cronica, sì faremo menzione ordinatamente dell'edificazione de le dette mura, e la misura come furono diligentemente misurate ad istanzia di noi autore, essendo per lo Comune uficiale sopra le mura. Prima in su la fronte di levante di costa al fiume d'Arno da la parte di settantrione, ove sono le V sestora de la città, si ha una torre alta LX braccia fondata sopra una pila di ponte ordinato a ivi edificare, il quale si dee chiamare il ponte Reale. Di presso a quella torre a LXXXX braccia si ha una porta con una torre alta LX braccia, che si chiama porta Reale, e chi la chiama porta di Santo Francesco, perch'è dietro a la chiesa de' frati minori. Da la detta porta Reale a CCCCXLII braccia, una torre in mezzo, si ha poi un'altra grossa torre alta simigliantemente LX braccia e larga braccia XXII con una porta che si chiama porta Guelfa. Da la detta porta conseguendo la detta frontiera e linea di muro a CCCLXXXIIII braccia, un'altra torre in mezzo, e poi si ha una torre di simile altezza con una porta chiamata de la Croce overo di Santo Ambruogio, porta mastra, onde si vae in Casentino. Da la detta porta conseguendo la detta frontiera di levante, si hae VIcXXX braccia, infra le quali hae tre torri infino a una grossa torre con cinque faccie alta LX braccia, sanza porta; ivi fa il muro gombito, overo angolo, e si mostra verso tramontana, e da quella torre chiamata la Guardia del Massaio a la porta detta Fiesolana, e chi la chiama da Pinti, che si guarda in verso Fiesole, con una simigliante torre alta LX braccia, si ha di misura braccia VIIIIcXXV, e cinque torri. E da la detta porta e torre Fiesolana a un'altra torre e porta detta per nome di Servi Sante Marie, per uno munistero de' frati così chiamati, si ha braccia VIc, con una torre in mezzo. Da la detta porta e torre de' Servi conseguendo la linea del muro infino a la mastra porta e torre dal ponte a San Gallo, da la quale esce la strada da Bologna, e di Lombardia, e quella di Romagna, si ha braccia VIIIcXLII e IIII torri in mezzo. E da la detta porta fa gombito, overo angolo, a le dette mura, mostrandosi al segno di maestro; e da la detta porta di San Gallo a quella si dice di Faenza, per uno munistero di donne ch'è di fuori che si chiamano di Faenza, si ha braccia MVIIIcXLVIII, e nove torri; e ivi fa gombito il muro e discende al ponente. E da la detta porta e torre di Faenza infino a quella che vae in Polverosa si ha braccia CCCXX, e una torre in mezzo. E da la detta porta di Polverosa infino a la porta mastra del Prato d'Ognesanti, ond'esce la strada che vae a Prato e a Pistoia e a Lucca, si ha braccia MLXX, e V torri in mezzo. E da la detta porta e torre del Prato infino a una torre ch'è in su la gora d'Arno ha braccia CCLXXV, e una torre in mezzo. E de la detta torre infino a la riva d'Arno, la quale gira l'isola de la gora al fiume, che si chiama la Sardigna, ordinata di chiudere di mura, ha braccia da CCCLXX. E così troviamo che 'l detto spazio de le cinque sestora de la città di Firenze, a le nuove cerchia di mura, sono co la testa di Sardigna VIImVIIc braccia, sanza la larghezza dell'Arno ch'è da braccia Vc da la Sardigna a Verzaia: e havi VIIII porte con torri di LX braccia alte, molto magne, e ciascuna con antiporto, che le IIII sono mastre e le V postierle; e havi in tutto torri XLV con quelle de le porte, murata la frontiera di Sardigna. E da la torre de la Sardigna su per la riva d'Arno infino a la torre Reale, dove cominciammo di verso levante, si ha braccia IIIImVc, ch'è miglio uno e mezzo. Avemo diterminata la città di qua dal fiume d'Arno; diremo apresso del sesto d'Oltrarno, che per sé è di grandezza e potenza come un'altra buona cittade, e seguiremo il primo trattato. E trovammo che da la torre de la Sardigna, ch'è in su la riva d'Arno da la parte di ponente, infino da l'altra riva d'Arno da la contrada detta Verzaia, l'ampiezza del fiume d'Arno si è braccia CCCL. Bene nonn-è la detta torre de la Sardigna apunto a lo 'ncontro a la torre de le mura d'Oltrarno, ch'è fondata in sul fiume d'Arno, però che la lunghezza del sesto d'Oltrarno, il qual è murato, nonn-è tanto quanto quello de le cinque sestora, anzi è più adietro da... braccia; ma la ritondità de la città e circuito pigliamo solamente a la latitudine del fiume d'Arno, come avemo detto di sopra, braccia CCCL.

 




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