CCLIX
Come i
Pisani feciono pace co lo 'nfante d'Araona in Sardigna.
Nel detto
anno, a dì XVIII di giugno, essendo la gente de' Pisani strettamente assediati
in Castello di Castro in Sardigna da don Anfus figliuolo del re d'Araona, come
adietro fa menzione, non possendo più durare, avute due sconfitte, e per
difetto di vittuaglia, s'arrenderono, e pace feciono per lo Comune di Pisa col
detto don Anfus in questo modo: che riconoscieno il detto re d'Araona per
signore e re dell'isola di Sardigna, e promisogli che ciò che' Pisani singulari
e il Comune avessono posessione in Sardigna, di tenerle da·llui e fargline
omaggio, e Castello di Castro riconoscere da·llui, dandogline l'anno libbre MM
di genovini d'omaggio, rimanendo la terra a' Pisani; ma ciò attenne loro poco
apresso, ch'al tutto volle la signoria di Castello. E essendo a l'assedio il
detto don Anfus di Castello di Castro, avea fatta una terra murata e acasata in
su la riva del porto di Calleri a piè di Castello di Castro, e popolata di
Raonesi e Catalani, a la quale puose nome Aragonetta, e chi Bonaria. E per
tanto lasciò loro la terra di Castello però che nulla persona vi poteva entrare
sanza la volontà di quegli de la terra di Raonetta di sul porto. E altri dissoro
che come i Pisani erano a misagio dentro a castello, così e più erano di fuori
i Catalani per pestilenzia d'infermità e di mortalità, e però ne prese ogni
patto che ne poté avere. Ma con tutto il danno che 'l detto don Anfus vi
sostenesse di perdita di sua gente, che per corruzzione d'aria vi morirono XVm
e più Catalani, egli per forza d'arme e con grande senno e provedenza vinse e
conquise la detta isola di Sardigna sopra i Pisani in uno anno; onde tutti
gl'Italiani si maravigliarono come ciò potea essere. Partissi di Sardigna il
detto don Anfus a dì XVI di luglio con LVI tra galee e uscieri, e tornossi in
Catalogna, lasciando fornite le fortezze dell'isola, per cagione che...
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