CCXCIV
Come
Castruccio signore di Lucca ebbe la città di Pistoia.
Nel detto
anno, domenica mattina anzi il giorno, dì V di maggio MCCCXXV, messer Filippo de'
Tedici che tenea Pistoia diede compimento al suo tradimento, che mise in
Pistoia Castruccio signore di Lucca con tutta sua gente, e corse la terra; e'
soldati che v'erano a la guardia per gli Fiorentini, e altri Guelfi della terra
che si levarono a la difensione de la terra, furono presi e morti, e tolto loro
l'arme e' cavalli. Sentendosi la novella in Firenze, non però al certo, ch'al
tutto fosse perduta la terra, faccendosi per lo Comune e popolo una grande
festa, che la mattina aveano fatto cavaliere uno Pietro Landolfi da Roma
esecutore degli ordini della giustizia del popolo, e Urlimbacca conastabole
tedesco, per loro meriti, e essendo i priori co' detti cavalieri novelli e
tutte signorie, e buona parte de la migliore gente di Firenze, a tavola a mangiare
nella chiesa di San Piero Scheraggio, ove si faceva la corte, s'abbatterono le
tavole, e ogni gente fu a l'arme, e cavalcossi infino a Prato, credendo che
parte de la terra si tenesse, per aiutarla ricoverare. Sentendo il vero, come
al tutto per lo detto tradimento era perduta, si tornarono in Firenze con gran
dolore e tema. Di questo tradimento ebbe il detto messer Filippo da Castruccio
Xm fiorini d'oro, e la figliuola del detto Castruccio per moglie; e
incontanente Castruccio vi fece cominciare a murare uno grande castello dentro
a la città da la porta Lucchese in sul prato di Pistoia. E intanto di questa
perdita di Pistoia s'ebbono a riprendere i Fiorentini, che più volte avrebbono
avuta la signoria de la terra dal detto messer Filippo, dandogli la detta somma
di moneta, o meno; ma per certi trattatori fiorentini, o volendolo ingannare, o
della detta moneta per loro propietà guadagnare, non si compié il trattato; ma
trattando più volte cercarono via, e feciono fare cavalcate infino a Pistoia
per torre la terra, onde il detto messer Filippo con disperato tradimento si
condusse a darla a Castruccio; la qual cosa fu cominciamento di molti mali e
pericoli che ne seguirono a' Fiorentini e a parte guelfa in Toscana. E il dì
medesimo apparve in aria due cerchietti congiunti così: ¥,
di due colori, quasi a modo d'arco, apparenti molto, e duraro assai; onde si
disse per molti che non era sanza grande significazione di future novitadi.
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