CCCXVI
Come i due
eletti d'Alamagna feciono accordo insieme, e Federigo d'Osteric fu tratto di
pregione.
Nel detto
anno, del mese d'ottobre a l'uscita, il duca di Baviera eletto re de' Romani
diliberò di sua pregione Federigo duca d'Osteric, perch'era altressì eletto re
de' Romani, e fece pace co·llui, e promisegli di rinunziare sua lezione, e di
dargli le sue boci. Poi furono a parlamento a l'ottava anzi Natale, e non
furono in accordo, però che Lupoldro fratello del duca d'Osteric non volea che
'l suo fratello rinunziasse. E poi furono a un altro parlamento, e furono
inn-accordo, che quello di Baviera dovesse passare in Italia, e 'l duca
Lupoldro d'Osteric co·llui e per suo generale vicario, e quello d'Osteric
rimanere re ne la Magna; e di questo si promisono con lettere e suggegli. Gli
elettori dello 'mperio a petizione del papa e del re di Francia contradissono,
opponendo che·ll'uno e l'altro avea perduta la lezione, perché a·lloro non era
licito di ragione che l'uno potesse dare a l'altro boce sanza fare per gli
elettori nuova lezione. In questo mezzo il duca Lupoldro d'Osteric, il quale
trattava co·re Ruberto, e con quello di Francia, e ancora co' Fiorentini, e
quello accordo dissimulava per essere egli signore in Italia, sì si morì a dì
XXVII di febbraio MCCCXXV, e dissesi che fue avelenato; per la qual morte tutto
quello esordio e accordo rimase sospeso e anullato.
|