CCCXXII
Come
Castruccio venne a oste a Prato.
Nel detto
anno, a dì XVIIII d'ottobre, Castruccio con sua oste venne intorno a Prato, istandovi
a campo per VIIII dì, guastandolo intorno intorno, e poi per pioggia non potéo
per la via diritta tornare a Signa; ma a dì XXVIII d'ottobre si tornò in
Pistoia, e poi l'altro dì ritornò in Signa; e a dì XXX d'ottobre fece ancora da
due parti correre sua gente infino a Rifredi, e di là da Arno infino a Grieve;
e simigliante fece a dì III di novembre, faccendo ardere infino a Giogoli. E
poi a dì V di novembre cavalcò con sua oste, forse con VIIc cavalieri e MD
pedoni, in Valle di Marina; e albergòvi una notte, faccendo grandissimo guasto.
I Fiorentini sentendo com'era entrato in forte passo, e che i Mugellesi erano
raunati a la Croce a Combiata per ripararlo che non passasse in Mugello, sì vi
cavalcarono CC cavalieri e IIm pedoni per richiudergli il passo dinanzi di là
da la pieve a Calenzano; e fatto l'avrebbono per lo stretto e forte luogo, se
non che per ispie infino di Firenze gli fu fatto assapere; onde si ricolse e
uscì del passo, anzi che la gente de' Fiorentini vi giugnesse, e andonne a Signa
a salvamento, e con gran preda, e con CXXX pregioni; e a più dispetto de'
Fiorentini fece battere moneta picciola in Signa co la 'mpronta dello
'mperadore Otto, e chiamarsi i castruccini.
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