CCCXXIX
Dell'assedio
e perdita di Montemurlo.
Nel detto
tempo, a dì XVIII di novembre, ancora la gente di Castruccio vennono scorrendo
e guastando infino a Giogoli sanza nullo riparo, per ispaventare i Fiorentini;
e a dì XXIIII di novembre Castruccio ritornò a Signa con suo isforzo; e a dì
XXVII di novembre si puose all'assedio al castello di Montemurlo, e fecevi
intorno più battifolli, e il dì seguente ebbe per patti la fortezza degli
Strozzi che si chiamava Chiavello, e fecela abattere e tagliare dal piè, e
l'altro dì ebbe per forza la torre a Palugiano ch'era de' Pazzi, e morirvi più
di XXX uomini, e fecela disfare. E stando all'assedio di Montemurlo lo steccò
tutto intorno, e con più difici vi gittava, e fece cavare il castello da la
parte de la rocca, e fece cadere molto de le mura. Dentro v'erano per
castellani Giovanni di messer Tedici degli Adimari e Neri di messer Pazzino de'
Pazzi con CL buoni fanti di masnade; il castello era molto fornito di
vittuaglia, ma male fornito d'arme e di gente a sì grande circuito e a tanto
affanno di battaglie e di difici e di cave; e più volte mandarono per soccorso
a Firenze, almeno che fossono forniti di gente che dentro gli atasse a la
guardia. Queglino che·ll'aveano affare, ch'erano all'uficio della condotta de'
soldati, per negrigenzia, overo per miseria di spendio, s'indugiarono tanto a
fornirlo che quando vollono non ebbono il podere, né altro soccorso non si fece
per gli Fiorentini; e si potea fare, che più volte Castruccio non v'avea IIIc
cavalieri, e per le grandi nevi e freddure molto straccata la sua gente; ma la
viltà e la disaventura era tanta de' Fiorentini, e con esso la discordia, che
no·ll'ardirono a·ssoccorrere quando si potea. Quegli del castello veggendosi
abandonati da' Fiorentini, avendogli per più volte richesti di soccorso, e
veggendo per le cave cadere le mura, e per gli molti difici fragellati, sì
cercarono loro patti con Castruccio, e renderono il castello a dì VIII di
gennaio MCCCXXV, salve per persone, con ciò che ne potessono trarre, e salvi i
terrazzani che vi volessono dimorare; con tutto che malvagiamente trattò i
terrazzani, che quasi tutti gli sperse, e recolla a gente di masnade a la
guardia, rafforzando il castello molto di rocca e girone di mura e di torri, e
murò di fuori la fronte: la quale perdita fu grande vergogna e sbigottimento a'
Fiorentini, e fece aspra guerra al contado di Firenze e a quello di Prato.
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