Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro decimo
      • CCCXXXVIII               Come Castruccio arse San Casciano e venne infino a Peretola, e poi arse e abandonò Signa.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

CCCXXXVIII

 

           

Come Castruccio arse San Casciano e venne infino a Peretola, e poi arse e abandonò Signa.

           

Nel detto anno, a XXX di gennaio, messer Piero di Narsi capitano di guerra in Firenze cavalcò a Signa con IIIIc cavalieri subitamente, e tornò la sera; poi per gelosia di perdere la fortezza vi venne Castruccio in persona a III di febbraio, e menonne presi VII conastaboli tra a cavallo e a piè. E per questa cagione de la cavalcata di messer Piero, e per dispetto di ciò, avendo i Fiorentini per niente, Castruccio tornò in Signa con VIIc cavalieri e IIm pedoni a XVIIII di febbraio, e cavalcò a Torri in Valdipesa, e guastò e arse tutta la villa levando gran preda; e poi a XXII di febbraio fece un'altra cavalcata infino a San Casciano, e arse il borgo e tutta la contrada, e la sera tornò in Signa. Il capitano de' Fiorentini co' cavalieri ch'avea cavalcò il in sul poggio di Campaio; ma se fossono iti a la Lastra per lo piano, e preso il passo, Castruccio e sua gente erano sconfitti: si tornarono straccati e male in ordine per l'affanno e lungo cammino ch'aveano fatto il giorno.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License