CCCXXXIX
Di quello
medesimo.
E poi, a dì
XXV di febbraio, Castruccio per fare più onta a' Fiorentini venne con VIIIc
cavalieri e IIIm pedoni infino a Peretola, e incontanente si tornò in Signa, ma
per ciò di Firenze non uscì uomo a la difesa. E poi, a dì XXVIII di febbraio,
ricolta sua gente fece ardere Signa e tagliare il ponte sopra l'Arno, e
abbandonò la terra, e ridussesi a Carmignano, e quello fece crescere e
afforzare, e riducere a la guardia de' rubelli di Firenze e di Signa e di tutta
la contrada. La cagione perch'abandonò Signa si disse perché gli era di gran
costo a mantenerla, e di grande rischio, quando i Fiorentini fossono stati
valorosi, essendo così di presso a la città, e sentendo come il duca
s'aparecchiava di mandare gente a·fFirenze, temendo che la gente che tenea in
Signa non fosse soppresa. Ma bene ebbe tanto ardire Castruccio e tanto gran
cuore, che istando in Signa cercò con grandi maestri se si potesse alzare con
mura il corso del fiume d'Arno a lo stretto della pietra Golfolina per fare
allagare i Fiorentini, ma trovarono i maestri che 'l calo d'Arno da Firenze
infino là giù era CL braccia, e però lasciò di fare la 'mpresa.
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