II
Di
quistioni che 'l duca mosse a' Fiorentini per istendere sua signoria.
Poi a dì
XXVIIII d'agosto sequente il duca volle dichiarare co' Fiorentini la sua
signoria, e allargare i patti, spezialmente di potere liberamente fare priori a
sua volontà, e simile ogni signoria e ufici e guardia di castella e in città e
in contado, e a potere a sua volontà fare guerra e pace, e rimettere in Firenze
isbanditi e ribelli, nonistante altri capitoli; e fecesi riconfermare la
signoria per X anni, cominciandosi in calen di settembre, MCCCXXVI. E in questa
mutazione ebbe grande gelosia in Firenze, però che' grandi e' potenti per
rompere gli ordini della giustizia del popolo si raunarono insieme, e voleano
dare la signoria libera al duca e sanza termine, e niuno salvo; e ciò non
faceano né per amore né fede ch'al duca avessono, né che a·lloro piacesse sua
signoria per sì fatto modo, ma solamente per disfare il popolo e gli ordini
della giustizia. Il duca sopra·cciò ebbe savio consiglio, e tenne col popolo,
il quale gli avea data la signoria, e così s'aquetò la città, e' grandi
rimasono di ciò molto ispagati.
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