XXIV
Come Iulio Ascanio figliuolo d'Enea fu re apresso lui, e li re e
signori che discesono di sua progenia.
Morto Enea, Iulio Ascanio suo figliuolo rimase signore de·regno de'
Latini, e Lavina moglie d'Enea rimase grossa di lui d'uno figliuolo; la quale,
per paura che Ascanio suo figliastro non uccidesse lei e la creatura, si fuggì
in selve ad abitare con pastori, tanto ch'ella si diliberò, e fece uno figliuolo
il quale fu chiamato Silvus Postumus: Silvus, perché nacque in selva; Postumus,
perché la madre rimase incinta di lui morto il padre Enea. Quando Ascanio seppe
ove Lavina sua matrigna era, e come avea uno figliuolo il quale era suo
fratello, mandò per lei e per lo figliuolo che venisse sanza alcuna dottanza; e
lei e 'l suo figliuolo venuti, gli trattò benignamente, e a la reina Lavina e
al suo figliuolo lasciò la signoria de la città di Laurenzia, e elli edificò la
città d'Alba, overo Albania, al tempo di Sansone d'Israel lo forte; la quale
Albania è presso dov'è oggi Roma; e di quella fece capo del suo regno, e de'
Latini uno co' Troiani. E la detta città fece per agurio, che quando Enea ed
elli arrivaro nel paese, in quello luogo ove edificò la detta città, trovaro
sotto uno leccio una troia bianca con XXX porcellini bianchi, e però, e per la
memoria di Troia la edificò, e puose nome Troia Albania per la sopradetta troia
bianca; ma poi gli abitanti la chiamaro pure Albania, onde più re furono
apresso, come innanzi faremo menzione. E il detto Ascanio regnò apresso Enea
XXXVIII anni, e ebbe due figliuoli; l'uno fu chiamato Iulio, onde nacque la
progenia de' Iulii, onde poi furo i re di Roma, e Iulio Cesere, e Catellina, e
più nobili Romani sanatori e consoli furo di quella schiatta; l'altro ebbe nome
Silvus per lo zio figliuolo di Lavina. Quello Silvo s'inamorò d'una nipote di
Lavina, e di lei ebbe uno figliuolo, nel qual partorendo ella morìo, e però gli
fu posto nome Bruto; e crescendo poi, disavedutamente in una foresta cacciando
uccise Silvus suo padre; il quale per temenza di Silvus Postumus re si fuggìo
del paese, e con séguito di sua gente navicando per diversi mari, arrivò
nell'isola di Brettagna, che per suo nome, sì come de' primi abitatori e signori,
fu così nominata per lui, la quale oggi si chiama Inghilterra: e elli fu
l'origine e cominciamento di Brettoni, onde discesero molti grandi e possenti
re e signori; intra gli altri il valente Brenno e Bellino fratelli, i quali per
loro potenzia sconfissero gli Romani e assediaro Roma, e presolla infino a
Campidoglio, e molta persecuzione fecero a' Romani, come racconta Tito Livio
maestro di storie. E di loro progenie discese il buono e cortese re Artù onde i
ramanzi brettoni fanno menzione; e ancora Gostantino imperadore che dotò la
Chiesa fu di loro discendenti; e chi ciò vorrà pienamente trovare cerchi la
cronica della badia di Salisbiera in Inghilterra. Ma poi per le disensioni e
guerre finìo il legnaggio e signoria di Brettoni, e fu signoreggiata la detta
isola e reame da diverse nazioni e genti di Sansogna, e da Fresoni, e di
Dannesmarce, e Noverchi, e Ispagnuoli per diversi tempi; ma il legnaggio de'
presenti re che sono a' nostri tempi in Inghilterra sono stratti di Guiglielmo
Bastardo figliuolo del duca di Normandia, disceso della schiatta di Normandi,
il quale per sua prodezza e virtù conquistò Inghilterra, e diliberò da diverse
e barbere nazioni che·lla signoreggiavano. Lasceremo di Brettoni e de' re
d'Inghilterra, e torneremo a nostra materia.
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