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Come il re
Ruberto e 'l duca mosse i primi patti a' Fiorentini.
Nel detto
anno, del mese di dicembre, lo re Ruberto mandò al Comune di Firenze che oltre
al primo patto che' Fiorentini aveano fatto al duca, come addietro è fatta
menzione, volea che' Fiorentini stessono a pagare la taglia di VIIIc cavalieri
oltramontani; per gli quali avea mandati in Proenza e in Valentinese e in
Francia, e l'altre città amici di Toscana, come sono Perugini e' Sanesi e
l'altre terre d'intorno, acciò che 'l duca in su la guerra fosse meglio
acompagnato; e se ciò non si facesse per gli Fiorentini, mandò al duca che si
partisse di Firenze e tornassene a Napoli. Per la quale richesta i Fiorentini
si turbarono molto, imperciò che assai parea loro essere caricati di spese, e
parea loro, ed era vero, che 'l re rompéo loro i patti; e mal partito aveano di
lasciare partire il duca di Firenze, e le terre vicine male voleano concorrere
alla spesa, onde il più del carico tornava sopra il Comune di Firenze. Per la
qual cosa per lo meno reo partito i Fiorentini feciono composizione col duca di
dargli XXXm fiorini d'oro per gli detti cavalieri, e' Sanesi ne diedono anche
parte, e l'altre piccole terre d'intorno, ma i Perugini non vollono stare alla
spesa. Ma come s'andasse la spesa, infra uno anno che 'l duca era venuto in
Firenze, tra per lo suo salario e l'altre spese opportune che fece portare a'
Fiorentini, più di IIIIcL migliaia di fiorini d'oro si trovò speso il Comune di
Firenze, usciti di gabelle e d'imposte e libbre e altre entrate di Comune; che fu
tenuta grande cosa e maravigliosa, e molto se ne doleano i Fiorentini. E oltre
a questo, per lo consiglio de' suoi aguzzetti savi del regno di Puglia, si recò
al tutto la signoria da la piccola cosa a la grande di Firenze, e avilì sì
l'uficio de' priori, che nonn-osavano fare niuna cosa quanto si fosse piccola,
eziandio chiamare uno messo; e sempre stava con loro uno de' savi del duca,
onde a' cittadini, ch'erano usati di signoreggiare la città, ne parea molto
male: ma grande sentenzia di Dio fu che per le loro sette passate fosse avilita
la loro giuridizione e signoria per più vile gente e men savi di loro.
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