Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • XVIII               Come la parte ghibellina feciono venire in Italia Lodovico duca di Baviera eletto re de' Romani.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

XVIII

 

           

Come la parte ghibellina feciono venire in Italia Lodovico duca di Baviera eletto re de' Romani.

           

Negli anni di Cristo MCCCXXVI, del mese di gennaio, per cagione della venuta del duca di Calavra in Firenze i Ghibellini e' tiranni di Toscana e di Lombardia di parte d'imperio mandarono loro ambasciadori in Alamagna a sommuovere Lodovico duca di Baviera eletto re de' Romani, acciò che potessono resistere e contastare a la forza del detto duca e de la gente della Chiesa, ch'era in Lombardia; e con grandi impromesse il detto Lodovico con poca gente condussono col duca di Chiarentana insieme a uno parlamento a Trento a' confini de la Magna di da Verona; e al detto parlamento fu messer Cane signore di Verona con VIIIc cavalieri, e andovvi così guernito di gente d'arme per tema del detto duca di Chiarentana, con cui avea avuta briga per la signoria di Padova; e fuvi messer Passerino signore di Mantova, e uno de' marchesi d'Esti, e messer Marco, e messer Azzo Visconti di Milano, e fuvi Guido de' Tarlati che si chiamava vescovo d'Arezzo, e ambasciadori di Castruccio e de' Pisani e degli usciti di Genova e di don Federigo di Cicilia, e d'ogni caporale di parte d'imperio e Ghibellini d'Italia. Nel quale parlamento prima si fece l'accordo di triegua dal detto duca di Chiarentana a messer Cane di Verona. Apresso, a XVI di febbraio, il detto eletto re de' Romani, il quale volgarmente Bavero era chiamato da coloro che non voleano essere scomunicati, sì promise e giurò nel detto parlamento di passare in Italia, e venire a Roma sanza tornare in suo paese; e' detti tiranni e ambasciadori de' Comuni ghibellini gli promisono di dare CLm fiorini d'oro come fosse a Milano, salvo ch'a la detta lega non si legarono i Pisani, ma cercavano da parte di dargli danari assai, acciò che promettesse di non entrare in Pisa. E nel detto parlamento piuvicò non dovutamente papa Giovanni XXII essere eretico e non degno papa, apponendogli sedici articoli incontro; e ciò fece con consiglio di più vescovi e altri prelati e frati minori e predicatori e agostini, i quali erano sismatici e ribelli di santa Chiesa per più diversi casi, e co·lloro era il maestro della magione degli Alamanni, e tutta la sentina degli apostici e sismatici di Cristianità. E intra gli altri più forte e maggiore capitolo che opponesse contro al detto paparinovò la quistione mossa in corte che Cristo nonn-ebbe propio, dicendo come il papa e la chericia amavano propio, ed erano nimici de la santa povertà di Cristo, e intorno a·cciò più articoli di scandalo in fede; e piuvicamente egli scomunicato, e simile i suoi prelati, continuo facea celebrare l'uficio sacro, e scomunicare papa Giovanni; e per diligione il chiamavano il papa prete Giovanni, onde grande errore se ne commosse in Cristianità. E ciò fatto, a XIII di marzo, si partì da Trento con poca di sua gente, e poveramente e bisognoso di danari, che in tutto non avea VIc cavalieri: e per le montagne ne venne a la città di Commo, e poi di venne e entrò in Milano, a ... d'aprile MCCCXXVII.

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License