XXXIV
Come il
Bavero si puose ad assediare la città di Pisa.
Come il
Bavero e la donna sua, la quale era figliuola del conte d'Analdo, furono
passati in Toscana, Castruccio con grande compagnia e grandi doni e presenti e
rinfrescamento di vittuaglia andò loro incontro infino a Pontriemoli, e
acompagnogli in più giorni infino a Pietrasanta nel contado di Lucca, e là
s'arestò, e non volle entrare in Lucca, se prima non avesse la città di Pisa,
la quale da certi che·lla reggeano, i quali erano i più ricchi e possenti di Pisa
e aversari di Castruccio, in nulla guisa voleano ubbidire il detto Bavero per
tema di Castruccio e de le gravezze de le spese, dando cagione di non voler
fare contra la Chiesa, imperciò che 'l Bavero era scomunicato, e non era
imperadore con autorità di santa Chiesa; e ancora non voleano i Pisani rompere
pace al re Ruberto e a' Fiorentini. E mandato il Bavero suoi ambasciadori, non
gli lasciarono entrare in Pisa, ma si fornirono di gente e di vittuaglia, e
afforzarono la città, e cacciarne i soldati tedeschi ch'aveano, e tolsono loro
i cavagli; onde il detto Bavero molto s'aontò, e fermossi di non passare più
innanzi, se prima non avesse Pisa a suo comandamento. E in questo intervallo di
tempo Guido Tarlati disposto vescovo d'Arezzo si mise mezzano, e venne a
Ripafratta, e mandò che' Pisani gli mandasson loro ambasciadori, i quali vi
mandarono tre de' maggiori di Pisa, ciò fu messer Lemmo Guinizzelli Sismondi, e
messer Albizzo da Vico, e ser Iacopo da Calci; e stati più giorni in trattato,
e accordandosi i Pisani di dare al Bavero LXm fiorini d'oro, e s'andasse a suo
viaggio sanza entrare in Pisa; il quale accordo in nulla guisa volle accettare.
E partendosi i detti ambasciadori a rotta del trattato, Castruccio passò il
fiume di Serchio con gente d'arme, e prese i detti ambasciadori; e poi il
Bavero con sua gente passò simigliante, e il suo maliscalco con anche gente
venne da Lucca, e puosono oste a la città di Pisa a dì VI di settembre, gli
anni di Cristo MCCCXXVII, e la persona del signore si mise a Sammichele degli
Scalzi.
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