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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • XLVIII               Come il duca fece cacciare uno popolano di Firenze, perché aringò contro a·llui.
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XLVIII

 

           

Come il duca fece cacciare uno popolano di Firenze, perché aringò contro a·llui.

           

Nel detto anno, a VII di dicembre, uno popolano di Firenze chiamato Gianni Alfani, per cagione che in uno consiglio di dare aiuto al re Ruberto a richesta de' suoi ambasciadori il detto Gianni contradisse, il fece il duca condannare nell'avere e persona, e guastare i suoi beni; e con tutto che 'l detto Gianni fosse per sue ree opere degno di quello, e peggio, sì spiacque a tutti i popolani di Firenze per assempro di loro, e però ch'egli avea pure detto bene per lo Comune, e ragionevolemente, ma disselo con troppa audacia e prosunzione contra il signore. Avenne fatta menzione, non per lo detto Gianni, che non era degno di scrivere in cronica, ma per esemplo, e perché a' Fiorentini parve essere troppo fedeli del signore, per questa cagione recando in loro assempro che chi a uno offende a molti minaccia.

 




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