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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • LXIII               Come il conte Guiglielmo Spadalunga prese Romena e poi la lasciò.
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LXIII

 

           

Come il conte Guiglielmo Spadalunga prese Romena e poi la lasciò.

           

Nel detto anno, a XXVI di febbraio, Guiglielmo Spadalunga, de' conti Guidi ghibellini, coll'aiuto di IIIc cavalieri tedeschi ch'ebbe dagli Aretini, prese il castello di Romena, salvo la rocca, il quale era de' suoi consorti guelfi figliuoli del conte Aghinolfo; onde in Firenze per cagione dell'essere del Bavero n'ebbe grande gelosia e paura; e cavalcarvi le masnade de' cavalieri, e gli altri conti Guidi guelfi si raunarono co·lloro isforzo per contradiare il detto conte Guiglielmo, il quale veggendo sì sùbito soccorso, ed egli mal proveduto di vittuaglia, lasciò la terra con alcuno danno di sua gente.

 




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