XCVI
Come il
Bavero andò a oste a Bolsena con trattato d'avere la città d'Orbivieto.
Come il
Bavero fu in Viterbo con sua gente, il quale avea ancora più di MMD cavalieri
tedeschi, sanza gl'Italiani, sì venne a oste sopra il contado d'Orbivieto, e
prese più loro castella e villate, faccendo grande danno. E a dì X d'agosto,
l'anno detto, si puose a oste al castello di Bolsena, al quale fece dare
continue battaglie; ma la sua stanza era in quello luogo per uno trattato
ch'avea in Orbivieto, che gli dovea essere data la terra la vilia di santa
Maria d'agosto, ch'è loro principale festa: andando i cittadini a l'offerta, i
traditori d'entro doveano dare la terra per la porta che vae verso Bagnorea. E
già v'era cavalcato il suo maliscalco con M cavalieri, ma come piacque a nostra
Donna, si scoperse il detto tradimento in sul punto che giunse il maliscalco,
e' traditori presi e giustiziati. E quando fu fallito al Bavero il suo intendimento,
il dì appresso si partì coll'oste da Bolsena e tornossi a Viterbo, e poi a dì
XVII d'agosto si partì di Viterbo col suo falso papa e' suoi cardinali e tutta
sua gente, e venne a la città di Todi, non oservando i patti a' Todini che gli
aveano dati IIIIm fiorini d'oro, acciò che non entrasse in loro terra; e venuto
in Todi, impuose a' Todini Xm fiorini d'oro, e caccionne i Guelfi, e l'antipapa
per bisogno di danari spogliò Santo Fortunato di tutti i gioelli e santuarie
infino a le lampane, che v'erano d'ariento, che valea grande tesoro. E stando
il Bavero in Todi, sì mandò il conte d'Ottinghe con Vc cavalieri per conte in
Romagna, il quale co la forza de' Ghibellini di Romagna cavalcarono infino a le
porte d'Imola, ardendo e guastando; e d'altra parte il detto Bavero fece
cavalcare il suo maliscalco con M cavalieri a Fuligno, credendo avere la terra
per tradimento; ma come piacque a Dio, non venne fatto, onde si tornarono a
Todi, ardendo e dibruciando e levando prede per le terre del Ducato.
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