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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CVI               Come certi della gente del Bavero si rubellarono da lui, e vennono in sul Cerruglio di Vivinaia.
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CVI

 

           

Come certi della gente del Bavero si rubellarono da lui, e vennono in sul Cerruglio di Vivinaia.

           

In questo presente tempo i Tedeschi de la bassa Alamagna i quali erano col Bavero, conceputo il disdegno, cominciata la discordia tra 'l Bavero e loro infino a Cisterna, in Campagna, sì come adietro facemmo menzione, e istando in Pisa, e non potendo avere le loro paghe e gaggi dal Bavero, sì feciono infra loro cospirazione e congiura, e furono da VIIIc uomini a cavallo, e i più de' migliori di sua gente, seguendoli più altri gentili uomini rimasi a piè per povertà; e partirsi di Pisa a XXVIIII d'ottobre del detto anno, e credettono prendere e rubellare la città di Lucca e tenerlasi per loro; e venia loro fatto, se non che 'l Bavero sentendo loro folle partita, per messaggi battendo, mandò a Lucca che non fossono ricettati nella città; e così fu fatto. Per la qual cosa albergando ne' borghi di Lucca, gli rubarono d'ogni sustanzia, e vennono in Valdinievole, e non potendo entrare in niuna fortezza murata, sì si misono in sul Cerruglio, il quale è in su la montagna di Vivinaia e di Montechiaro, il quale luogo Castruccio avea afforzato quando avea la guerra co' Fiorentini, e quello rafforzarono e tennono, faccendosi dare trebuto e vittuaglia a tutte le terre vicine. E in questa loro stanza più trattati feciono cercare co' Fiorentini, e venne in Firenze il duca di Cambenic de la casa di quegli di Sassogna, e messer Arnaldo di..., loro caporali; ma poco effetto ebbono allora i loro trattati, perché voleano troppo larghi patti e molta moneta, e' Fiorentini si poteano male fidare di loro; e con questo tuttora erano in trattato col Bavero per riconciliarsi co·llui, per avere i loro gaggi, e parte n'ebbono, più per tema che non s'accordassono co' Fiorentini che per amore. Avenne che in questi trattati da·lloro al Bavero egli mandòlloro per ambasciadore e trattatore messer Marco de' Visconti di Milano, il quale ad istanzia del Bavero fece loro certa impromessa di moneta per levargli del luogo e menargli in Lombardia; i quali passato il termine, e non fornito per lo Bavero come avea promesso, ritennono il detto messer Marco cortesemente per loro pregione per LXm fiorini d'oro; e dissesi che 'l Bavero il vi mandò viziatamente per farlo ritenere per levarlosi d'intorno, non fidandosi di lui per quello ch'avea fatto a messer Galeasso suo fratello di torgli la signoria di Milano. Di questa compagna dal Cerruglio seguirono poi grandi novitadi e mutazioni ne la città di Lucca, come innanzi faremo per gli tempi menzione.

 




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