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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CIX               Come i Fiorentini riformarono la città di signorie dopo la morte del duca.
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CIX

 

           

Come i Fiorentini riformarono la città di signorie dopo la morte del duca.

           

Dapoi che' Fiorentini ebbono novelle de la morte del duca, ebbono più consigli e ragionamenti e avisi, come dovessono riformare la città di reggimento e signoria per modo comune, acciò che si levassono le sette tra' cittadini; e come piacquedDio, quegli che allora erano priori, con consiglio d'uno buono uomo per sesto, di concordia trovarono questo modo ne la lezione de' priori e gonfalonieri, cioè che' priori con due arroti popolani per sesto facessono scelta e rapporto di tutti i cittadini popolani guelfi degni de l'uficio del priorato, d'età da XXX anni in suso; e per simile modo feciono i gonfalonieri de le compagnie con II popolani arroti per gonfalone; e simile recata facessono i capitani di parte guelfa col loro consiglio; e simile i cinque uficiali della mercatantia col consiglio di VII capitudini de le maggiori arti, due consoli per arte. E fatte le dette recate, ne la sala de' priori si congregarono i priori e' gonfalonieri a l'entrante del mese di dicembre, e co·lloro i XII buoni uomini consiglieri, e con cui i priori faceano le gravi diliberazioni, e con XVIIII gonfalonieri de le compagnie, e due consoli di ciascuna delle XII arti maggiori, e VI arroti fatti per gli priori e per gli detti XII consiglieri per ciascuno sesto, sì che in tutto furono in numero di LXXXXVIII; e messo ciascuno uomo recato a scruttino segreto di fave bianche e nere, ricolte per due frati minori e due predicatori e due romitani, forestieri savi e discreti, e parte di loro a vicenda stavano nella camera a ricogliere le fave e a noverarle; e chiunque avea LXVIII boci, cioè LXVIII fave nere, era aprovato per priore e messo in segreto rigistro scritto, il quale rimase apo i frati predicatori, e in una piccola cedola sottile iscritto il nome e sopranome suo, e messo in una borsa a sesto a sesto come venia; e quelle borse messe in uno forziere serrato a tre chiavi, e mandato nella sagrestia de' frati minori; e l'una chiave teneano i frati conversi di Settimo, che stavano a la camera dell'arme de' priori, e l'altra il capitano del popolo, e l'altra il ministro de' frati. E quando finiva l'uficio de' priori de' due in due mesi, anzi loro uscita il meno per III , i vecchi priori col capitano sonando e raccogliendo il consiglio facevano venire il detto forziere, e in presenza del consiglio s'apriva, e a sesto a sesto s'aprieno le dette borse, mischiando le bollette, e poi traendole in aventura; e quegli ch'era tratto era priore, oservando il divieto ne la persona di quegli ch'era due anni, che più non potea essere infra 'l tempo; e il figliuolo, padre, o fratello di quegli avea divieto uno anno; e la casa ond'era VI mesi. E questo ordine si fermò prima per gli opportuni consigli, e poi in pieno parlamento ne la piazza de' priori, ove fu congregato molto popolo, ov'ebbe molti dicitori, e lodando l'ordine, e confermandola a XI di dicembre MCCCXXVIII, sotto gravi pene chi contro facesse, e che di due in due anni del mese di gennaio si dovesse rifare da capo per simile modo, e chi vi si trovasse in registro che non fosse uscito o tratto vi rimanesse; e chi di nuovo fosse approvato per lo detto squittino fosse rimescolato con quegli che non fossono tratti; e quegli che tratti fossono si rimettessono a sesto a sesto in un'altra borsa infino che fossono gli altri tutti tratti.

 

Per simile modo e squittino s'aprovarono i XII uomini consiglieri de' priori; e chi era, durava il loro uficio IIII mesi, e qual era dell'uno collegio era dell'altro. I gonfalonieri de le compagnie si feciono per simile modo, salvo che poteano essere giovani di XXV anni o da indi in suso; e durava il loro uficio quattro mesi, che in prima duravano VI mesi. E per simile modo ciascuna de le XII maggiori arti feciono i loro consoli; e rimutossi il consiglio del Cento, e Credenza, e LXXXX, e generale, che soleano essere per antico; e fecesi uno consiglio di popolo di CCC uomini popolani scelti e approvati sofficienti e guelfi; e simile uno consiglio di Comune, ove avea grandi uomini de' casati e popolani di CCL uomini approvati, e furono recati a termine di IIII mesi, ove soleano essere per VI mesi, per avicendare i cittadini, e dare parte degli ufici. Per questo modo fu riformata la città di Firenze de' suoi reggimenti e uficiali, e poco tempo appresso per fuggire le pregherie si feciono per borse, overo sacchi, approvati per squittino le podestadi forestiere. Avemo così stesamente fatta memoria di questa riformazione, perché fu con bello ordine e comune; e seguìne assai tranquillo e pacefico stato al nostro Comune uno tempo, perché sia esemplo a coloro che sono a venire; ma com'è l'usanza de' Fiorentini di spesso volere fare mutazioni, per la qual cosa gli detti buoni ordini assai tosto si coruppono e viziaro per le sette de' malvagi cittadini, che al tutto voleano reggere sopra gli altri, mettendo con frode a le riformazioni de' loro seguaci non degni a' detti ufici, e lasciare adietro de' buoni e sofficienti, onde seguì poi molti danni e pericoli a la nostra città, come innanzi faremo menzione.

 




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