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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CXIV               Di certe cavalcate che la gente che 'l capitano del re Ruberto co la gente de' Fiorentini feciono sopra il contado di Pisa.
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CXIV

 

           

Di certe cavalcate che la gente che 'l capitano del re Ruberto co la gente de' Fiorentini feciono sopra il contado di Pisa.

           

Nel detto tempo, a X di gennaio, essendo il Bavero in Pisa con tutta sua forza, messere Beltramone del Balzo capitano della gente del re Ruberto essendo in Samminiato a le frontiere colla sua gente e con quella de' Fiorentini, in numero di M a cavallo e gente a piè assai, cavalcarono in sul contado di Pisa per la Valdera infino a ponte di Sacco, e levarono grande preda di gente, e di bestiame, e arsono tutto il paese, e stettonvi due e una notte, né però la gente del Bavero non uscirono di Pisa per soccorrere il loro contado, dicendo il Bavero a' Pisani, se volessono che cavalcassono, dessono danari a' suoi cavalieri; onde molto fu ripreso e tenuto a vile da la buona gente di Toscana. E poi a XXI di febbraio il detto messer Beltramone con sua gente e con quella de' Fiorentini cavalcarono sopra il contado di Pisa, e simile levarono grande preda, ma fu con danno d'alquanti di sua gente a piè, i quali per ghiottornia de la preda s'erano dilatati per lo paese, e a la ritratta ve ne rimasono de' morti e de' presi più di CL.

 




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