CXVI
Come
l'antipapa fece suo cardinale messer Giovannino Visconti di Milano.
Nel detto
anno, a dì XXVIIII di gennaio, l'antipapa a richiesta del Bavero e di messere
Azzo Visconti di Milano fece suo cardinale messer Giovannino di messer Maffeo
Visconti, e mandollo in Lombardia per suo legato; e il detto Bavero confermò sì
come imperadore la signoria di Milano a messer Azzo Visconti, promettendogli il
detto messer Azzo in certe paghe CXXVm di fiorini d'oro per sodisfare i suoi
cavalieri, i quali erano al Cerruglio; onde ordinò loro capitano messer Marco
Visconti, e licenziollo si tornasse a Milano. Il quale messer Azzo se n'andò in
Lombardia con uno barone del Bavero che si chiamava il Pulcaro, con certi de'
cavalieri dal Cerruglio, e giunto in Milano il detto Pulcaro ebbe da messer
Azzo XXVm di fiorini d'oro, e andossene con essi nella Magna sanza risponsione
al detto Bavero o a' cavalieri dal Cerruglio. Per la qual cosa saputo in Lucca,
il Bavero si tenne male contento e ingannato dal Pulcaro e da messer Azzo
Visconti; e i cavalieri de la compagna dal Cerruglio ritennono messer Marco
Visconti loro capitano per pegno e come loro pregione per gli loro gaggi
promessi per messer Azzo. In questi inganni e dissimulazioni vivea in Lucca e
in Pisa il detto antipapa e quegli che si chiamava imperadore. E in questi dì
quegli della città di Volterra e di San Gimignano feciono una tacita triegua
col Bavero e co' Pisani, acciò che non gli cavalcassono, onde i Fiorentini
furono molto crucciosi, e mandarvi loro ambasciadori forte riprendendogli.
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