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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CXVIII               Come i Romani per carestia tolsono la signoria di Roma al re Ruberto.
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CXVIII

 

           

Come i Romani per carestia tolsono la signoria di Roma al re Ruberto.

           

In questi tempi, a IIII di febbraio, essendo in Roma sanatore per lo re Ruberto messer Guiglielmo d'Eboli suo barone con CCC cavalieri a la guardia de la terra, i Romani avendo grande carestia di vittuaglia per lo grande caro che generalmente era per tutta Italia, dogliendosi del re Ruberto che non gli forniva del Regno, a romore si levò il popolo, gridando: “Muoia il sanatore!”; e corsollo in Campidoglio assalendolo aspramente, il quale con tutta sua gente non poté resistere; si s'arendé e uscì de la signoria con grande danno e vergogna, e' Romani feciono loro sanatori messer Stefano de la Colonna e messer Poncello Orsini, i quali del loro grano e di quello degli altri possenti Romani feciono venire in piazza, e racquetarono il popolo.

 




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