CXXIII
Come il
Bavero andò a Lucca e fece correre la terra, e dispuose della signoria i
figliuoli di Castruccio.
Nel detto
anno, a dì XVI di marzo, il Bavero si partì di Pisa e andonne a Lucca per certa
disensione cominciata in Lucca tra quegli della casa de' Pogginghi con séguito
di loro amici grandi e popolani e quegli degl'Interminelli e' figliuoli di
Castruccio e' loro seguaci, i quali ciascuna parte avea abarrata la terra, e si
combatteano per non avere signoria di tiranni cioè de' figliuoli di Castruccio
e' loro seguaci, o d'altri degl'Interminelli. Ivi al terzo dì che 'l Bavero vi
fu venuto, fece correre la terra al suo maliscalco con la sua cavalleria, ove
fu grande punga e battaglia, e misesi fuoco, ond'arsono la maggior parte de le
case de' Pogginghi, e intorno a Santo Michele, e in Filungo infino a cantone
Bretto, nel migliore e più caro de la cittade con grandissimo danno de'
casamenti e d'avere. A la fine de' Pogginghi e di loro seguaci molti furono
cacciati fuori de la terra; e ciò fatto, il Bavero riformò la terra e prese
mezzo, e fece suo vicaro in Lucca Francesco Castracane degl'Interminelli per
XXIIm di fiorini d'oro ch'ebbe da·llui tra danari e promesse; e dispuose d'ogni
signoria i figliuoli di Castruccio, i quali, tutto fossono congiunti del detto
messer Francesco, s'astiavano e voleano male insieme, perché ciascuno volea
essere signore. E riformata la terra, il Bavero si tornò in Pisa a dì III
d'aprile MCCCXXVIIII.
|