CXXXII
Come i
Pisani cacciarono di Pisa il vicaro del Bavero e le sue masnade.
Nel detto
anno, del mese di giugno, i Pisani sentendo che 'l Bavero era rimaso in
Lombardia per non tornare al presente in Toscana, e dispiacendo loro la sua
signoria, e ancora per le novità e mutazioni de la città di Lucca, sì
ordinarono col conte Fazio il giovane di cacciare il vicario del Bavero, ch'era
messer Tarlatino di quegli da Pietramala d'Arezzo, e tutti i suoi uficiali, e
feciono venire in Pisa da la città di Lucca messer Marco Visconti con certe
masnade de' cavalieri de la compagna del Cerruglio nimici del Bavero, e uno
sabato sera feciono levare la terra a romore e armare il popolo e' cavalieri di
messer Marco, e tutti trassono a casa il conte Fazio, e tagliarono il ponte a
la Spina, e misono fuoco nel ponte nuovo, e armarono e barrarono il ponte
vecchio ch'è sotto le case del conte, acciò che le masnade del Bavero le quali
erano in Pisa a petizione del suo vicario non potessono passare né correre il
quartiere di Quinzica dov'era il conte co la forza sua e del popolo. La
domenica mattina vegnente, dì XVIII di giugno, cresciuta la forza del conte e
del popolo, e volendo passare il ponte vecchio per assalire e combattere il
vicario al palagio, egli veggendosi mal parato a tanta forza, si partì con sua
famiglia di Pisa, e fu rubato il palagio di tutti suo' arnesi; e poi riposato
il romore, riformarono la terra di loro podestà, e mandarne le masnade del
Bavero gran parte.
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