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Come i Fiorentini
per loro ordini tolsono tutti gli ornamenti a le loro donne.
Nel detto
anno, per calen d'aprile, essendo le donne di Firenze molto trascorse in
soperchi ornamenti di corone e ghirlande d'oro e d'argento, e di perle e pietre
preziose, e reti e intrecciatoi di perle, e altri divisati ornamenti di testa
di grande costo, e simile di vestiti intagliati di diversi panni e di drappi
rilevati di seta di più maniere, con fregi e di perle e di bottoni d'argento
dorato ispessi a quattro e sei fila accoppiati insieme, e fibbiagli di perle e
di pietre preziose al petto con diversi segni e lettere; e per simile modo si
facevano disordinati conviti per le nozze de le spose, ed altri con più
soperchie e disordinate vivande; fu sopra·cciò proveduto, e fatti per certi
uficiali certi ordini molto forti, che niuna donna non potesse portare nulla
corona né ghirlanda né d'oro né d'ariento né di perle né di pietre né di vetro
né di seta né di niuna similitudine di corona né di ghirlanda, eziandio di
carta dipinta, né rete né trecciere di nulla spezie se non semplici, né nullo
vestimento intagliato né dipinto con niuna figura, se non fosse tessuto, né
nullo addogato né traverso, se non semplice partita di due colori; né nulla
fregiatura né d'oro, né d'ariento, né di seta, né niuna pietra preziosa, né
eziandio ismalto, né vetro; né potere portare più di due anella in dito, né
nullo scaggiale né cintura di più di XII spranghe d'argento; e che d'allora
innanzi nulla si potesse vestire di sciamito, e quelle che·ll'aveano il
dovessono marcare, acciò ch'altra nol potesse fare; e tutti' vestiri di drappi
di seta rilevati furono tolti e difesi; e che nulla donna potesse portare panni
lunghi dietro più di due braccia, né iscollato di più di braccia uno e quarto
il capezzale; e per simile modo furono difese le gonnelle e robe divisate a'
fanciulli e fanciulle, e tutti' fregi, e eziandio ermellini, se non a'
cavalieri e a loro donne; e agli uomini tolto ogni ornamento e cintura
d'argento, e' giubbetti di zendado o di drappo o di ciambellotto. E fu fatto
ordine che nullo convito si potesse fare di più di tre vivande, e a nozze avere
più di XX taglieri, e la sposa menare VI donne seco e non più; e a·ccorredi di
cavalieri novegli più di C taglieri di tre vivande; e che a corte de' cavalieri
novelli non si potessono vestire per donare robe a' buffoni, che in prima assai
se ne donavano. Sopra i detti capitoli feciono uficiale forestiere a cercare e
donne e uomini e fanciulli de le dette cose divietate con grandi pene. Ancora
feciono ordine sopra tutte l'arti in correggere loro ordini e monipoli e
posture, e che ogni carne e pesce si vendesse a peso per certo pregio la
libbra. Per gli quali ordini la città di Firenze amendò molto delle disordinate
spese e ornamenti a grande profitto de' cittadini, ma a grande danno de'
setaiuoli e orafi, che per loro profitto ogni dì trovavano ornamenti nuovi e
diversi. I quali divieti fatti, furono molto commendati e lodati da tutti
gl'Italiani; e se le donne usavano soperchi ornamenti, furono recare al
convenevole; onde forte si dolfono, ma per li forti ordini tutte si rimasono
degli oltraggi; ma per non potere avere panni intagliati, vollono panni
divisati e istrangi, i più ch'elle poteano avere, mandandoli a fare infino in
Fiandra e in Brabante, non guardando a costo; ma però molto fu grande vantaggio
a tutti i cittadini in non fare le disordinate spese nelle loro donne e conviti
e nozze, come prima faceano; e molto furono commendati i detti ordini, però che
furono utoli e onesti; e quasi tutte le città di Toscana e molte altre d'Italia
mandarono a Firenze per asempro de' detti ordini, e confermargli nelle loro
città.
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