XXVIII
Come furo in Roma VII re, l'uno apresso l'altro infino a Tarquino, e
come al suo tempo perderono la signoria.
Apresso Numa Pompilius regnò Tulius Ostilius XXXII anni, al tempo di
Manases re di Giudea. Questi fu crudele e guerriere, e fu il primo che portasse
porpora e onori reali, e ruppe la pace a' Sabini, e dopo molte battaglie per
forza li sottomise a sua signoria; e poi fu morto di folgore. Apresso Tulius
regnò Marcus Marcius XXIII anni, al tempo di Iosia re di Giudea, che fu
figliuolo de la figliuola del buono re Numa Pompilius, e ebbe grande guerra co'
Latini di Laurenzia e d'Albania; a la fine per forza gli recò sotto sua
signoria, e a Roma fece il tempio di Iano. Apresso lui regnò Priscus Tarquinus
XXXVII anni. Questi agrandì molto Roma, e fece il Campidoglio, e sottomise i
Sabini che s'erano rubellati, e fu quegli che prima volle trionfo di sua
vittoria, e fece il tempio di Iove, capo di loro Iddei, e regnò al tempo che
Nabuccodinosor distrusse Ierusalem e il tempio di Salamone: a la fine fu morto
per gli figliuoli del sopradetto Marzio. Apresso costui regnò Servius Tulius
XXXIIII anni, al tempo di Sedecchia re di Giudea, e ebbe al suo tempo aspre
battaglie co' Sabini, e crebbe la città di Roma assai, e fu il primo che
mettesse imposte o dazi, overo censo, nella città di Roma a pagare; alla fine
l'uccise Tarquinus Superbus che era suo genero. E nota che poi che Roma fu
fondata o richiusa per Romolo, fu caporale regno di sé medesima, e nemica del
regno de' Latini e di tutte le città vicine, e sempre ebbe guerra con ciascuna,
infino che al tutto l'ebbe sottoposte a sua signoria. Apresso regnò il settimo
re di Romani Tarquino Superbo XXIII anni, al tempo di Ciro re di Persia. Questi
in tutte sue opere fue pessimo e crudele, e avea uno suo figliuolo ch'avea nome
similemente Tarquino e era crudele e dissoluto in lussuria, prendendo per forza
quale donna o pulcella gli piacesse in Roma. A la fine, come racconta Valerio e
Tito Livio, giacendo per forza co la bella e onesta Lucrezia figliuola di Bruto
sanatore, nato per ischiatta di Giulio Ascanio, e consorto per ischiatta del
detto re Tarquino, ella per conservagione di sua castità, e dare asempro
all'altre, sé medesima uccise innanzi al padre, e al marito e suoi parenti.
Onde Roma per lo dissoluto peccato corse e si commosse a romore, e cacciaro il
re Tarquino e il figliuolo, e ordinaro e feciono dicreto che mai non avesse più
re in Roma, ma che si reggesse a consoli, mutando d'anno in anno col consiglio
de' sanatori; e il primo consolo fu il detto Bruto e Lucio Tarquinus grandi
cittadini e nobili; e questo fu CCL anni dal cominciamento di Roma, al tempo di
Dario figliuolo d'Itaspio re di Persia. E così falliro gli re in Roma, che
aveano regnato circa CCXLIIII anni.
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