CLIV
Come papa
Giovanni per paura non lasciò passare in Proenza il conte d'Analdo.
Nel detto
mese d'aprile, vegnendo il conte d'Analdo a la corte del papa a Vignone con sua
gente intorno di VIIIc cavalieri per avere la benedizione del papa, e per
andare sopra i Saracini di Granata per uno suo boto e pellegrinaggio, e essendo
già in Ricordana, papa Giovanni prese di sua venuta il maggiore sospetto del
mondo, perché 'l detto conte era suocero del Bavero detto imperadore suo
nimico; e mandò per lo siniscalco di Proenza e per tutti i cavalieri e baroni
del paese che fossono in Vignone con arme e cavagli, e tutte le sue famiglie e
de' cardinali e prelati fece armare, e tutti i cortigiani per sua guardia; e
trovarsi i Fiorentini da C in arme a cavagli coverti, molto bella gente, sanza
i Fiorentini a piè, che furono più di CCC armati. E ciò fatto, il papa mandò
comandando al conte d'Analdo che non dovesse venire in Proenza sotto pena di
scomunicazione, assolvendolo del suo boto se tornasse adietro, il quale conte
per non disubbidire il papa si tornò in Analdo.
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