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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CLVI               Come i Fiorentini per lungo assedio ebbono il forte castello di Montecatini.
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CLVI

 

           

Come i Fiorentini per lungo assedio ebbono il forte castello di Montecatini.

           

Nel detto anno, a XI di giugno, venuto soccorso da' Lombardi a messer Gherardino Spinola signore di Lucca di CCCCL cavalieri tedeschi, onde si trovò colle sue masnade e' Pisani e altri amici con più di MCC cavalieri e popolo grandissimo, uscì fuori a oste per soccorrere Montecatini, il quale era molto a lo stremo di vittuaglia per l'assedio de' Fiorentini, e puosesi a campo nel luogo detto... E come furono acampati, scandalo nacque tra messer Gherardino e messer Francesco Castracani, e fu fedito messere Gherardino da uno degl'Interminelli, e fuggìsi quegli in Buggiano, onde fu preso messer Francesco e' suoi seguaci e alcuno conastabole e mandati a Lucca, e alcuno giustiziato. I Fiorentini rinforzata loro oste di quantità di MVc cavalieri, co·lloro amistà e popolo grandissimo, e' s'accamparono il grosso dell'oste in sul Brusceto, quasi a lo 'ncontro dell'oste de' Lucchesi, il fosso e steccato in mezzo, e nondimeno fornite di guardie il procinto e la pieve sotto Montecatini. E dell'oste de' Fiorentini era capitano messer Alamanno degli Obizzi uscito di Lucca, con certi cavalieri di Firenze grandi e popolani pur de' maggiori e più savi e sperti in guerra, i nomi de' quali sono questi: messer Biagio Tornaquinci, messer Giannozzo Cavalcanti, messer Francesco de' Pazzi, messer Gerozzo de' Bardi, messer Talento Bucelli, e altri donzelli grandi e popolani capitani de le masnade de' pedoni. Messer Gherardino e sua gente feciono più assalti al fosso de' Fiorentini e in più parti; ma poco poterono accedere, che in tutte parti furono riparati. E richiesono i Fiorentini di battaglia, ma gli Fiorentini per loro vantaggio non la vollono prendere. A la fine, a XXII di giugno anzi il giorno, armata l'oste de' Lucchesi e schierati, e mandati privatamente la notte dinanzi CCCL cavalieri e Vc pedoni de le migliori masnade ch'avessono, ond'era capitano il Gobbole tedesco molto maestro di guerra, con Burrazzo de' conti da Gangalandi, e altri usciti di Firenze, e con Luzzimborgo fratello di messer Gherardino, e cavalcarono infino presso a Serravalle e dirimpettoluogo detto la Magione, ove avea meno guardia, e passarono per forza il ponte a la Gora sopra la Nievole, e vennono a la Pieve, e a quella combatterono co la guernigione e guardie di quella, che v'avea da C cavalieri e popolo assai per gli Fiorentini; e sconfissongli, e presono e menarono in Montecatini messer Iacopo de' Medici e messer Tebaldo di Ciastiglio conastabole francesco, e più altri. E l'oste de' Lucchesi, veduto per gli loro preso il passo, si ritrassono verso quella parte schierati per rompere l'oste de' Fiorentini e fornire il castello. Ma ciò veggendo l'oste de' Fiorentini, vi mandarono soccorso di Vc cavalieri e pedoni assai, i quali vi furono vigorosamente e sì presti, che non lasciarono passare più de la gente de' Lucchesi; e quegli ch'erano passati non poterono ritornare adietro sanza pericolo di loro, onde si ricolsono al poggio di Montecatini, e su istando, feciono molti assalti all'oste e alle bastite de' Fiorentini di e di notte; e dall'altra parte facea il simile messer Gherardino co lo rimanente dell'oste de' Lucchesi da la parte di fuori.

 

E ciò veggendo i Fiorentini e' capitani di Firenze, e considerando il grande porpreso che la loro oste aveano a guardare, sì rifornirono l'oste di molte genti a piè cittadini di volontà, e per l'ordine di tutte l'arti che vi mandarono, e la parte guelfa e altri possenti singulari, e il Comune masnade di forestieri a soldo; onde si radoppiò l'oste di gente a piè, e mandovisi la podestà e altri cittadini, perché 'l capitano dell'oste era malato. E stato messer Gherardino alla punga per fornire il castello, o per ricoverare quegli ch'erano di passati, per ispazio d'otto giorni, e veggendo che la sua potenzia non potea resistere a quella de' Fiorentini, e la sua oste era diminuita per quegli ch'erano inchiusi in Montecatini, e col rimanente di sua oste stava a grande rischio, si partì del campo, e ritrassesi con sua oste parte a Pescia e parte a Vivinaia; e poi si tornò in Lucca con poco onore e con grande sospetto, abandonando al tutto Montecatini. I Fiorentini apresso strinsono l'assedio, ponendo uno battifolleluogo detto le Quarantole, sì presso al castello, che tolsono le fontane di fuori, per modo che que' d'entro non avendo più di che vivere di vittuaglia, e male acque per bere, patteggiarono di rendere il castello liberamente al Comune di Firenze, salve le loro persone, arme e cavagli. E ciò fu a XVIIII di luglio del detto anno; e così fu fatto, e uscitine le masnade a cavallo e a piè de' Lucchesi, i Fiorentini v'entrarono con grande allegrezza, che v'erano stati ad assedio per più di XI mesi, e non vi si trovò dentro vittuaglia per tre .

 




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