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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CLXV               Come i Fiorentini puosono oste e assedio a la città di Lucca.
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CLXV

 

           

Come i Fiorentini puosono oste e assedio a la città di Lucca.

           

Come i Fiorentini ebbono perduto il castello di Buggiano, sì ordinarono d'andare a oste sopra la città di Lucca, sentendola molto affiebolita; e partite le masnade di Pistoia e di Valdinievole, salirono in sul poggio del Cerruglio di notte, e quello, datovi assalto di battaglia, ebbono a patti a V d'ottobre del detto anno. E per simile modo ebbono il castello di Vivinaia, e Montechiaro, e San Martino in Colle, e Porcari. E poi a VIII d'ottobre scesono al piano e acamparsi a Lunata; e a X d'ottobre si strinsono all'assedio della città a mezzo miglio, prendendo il campo da la strada che vae a Pistoia a quella che va ad Altopascio; e quello campo affossaro e steccaro con bertesche e porte, e faccendovi molte case d'assi e coperte di lastre e tegoli per potervi vernare. E de la detta oste, al cominciamento, fu capitano messer Alamanno degli Obizzi uscito di Lucca con consiglio di VI cavalieri di Firenze; e avevavi al soldo de' Fiorentini XIc di soldati a cavallo al cominciamento de l'oste, e in Lucca non avea che Vc cavalieri, e poi vennono nell'oste de' Fiorentini de la gente del re Ruberto e di Siena e di Perugia da IIIIc cavalieri e popolo grandissimo. E a XII d'ottobre i Fiorentini vi feciono correre tre palii per vendetta di quegli che fece correre Castruccio a Firenze; il primo di quegli da cavallo fu una melagranata fitta in una lancia, e iv'entro fitti XXV fiorini d'oro nuovi; e l'altro fu di panno sanguigno, che 'l corsono i fanti a piè; e l'altro di baraccame bambagino, che 'l corsono le meretrici dell'oste. E gli detti palii si feciono tenere presso a la porta di Lucca quanto potea trarre uno balestro, armata tutta l'oste; e mandarono bando che chi di Lucca volesse uscire a correre, o vedere correre i detti palii, potesse venire e tornare salvamente; onde molti n'uscirono a vedere la festa. Intra gli altri n'uscirono CC cavalieri tedeschi armati, i quali erano usciti di Montecatini quando fu assediato, che per trattato fatto per gli Fiorentini si rimasono nel campo al soldo de' Fiorentini, ond'era capo il Gobbole tedesco, il quale poi fece molta guerra a' Lucchesi. De la quale uscita de' detti CC cavalieri grande isbigottimento ne presono i Lucchesi, e grande favore l'oste de' Fiorentini. Ma la peggiore capitaneria che nella detta oste fosse adoperata di guerra per gli Fiorentini sì fu che 'l capitano col suo consiglio non lasciarono fare guasto nullo, ma lasciarono seminare il piano delle VI migliaia d'intorno a Lucca, sotto cagione di dare esemplo a' Lucchesi di bene trattargli, acciò che si rendessono a' Fiorentini. Ma il capitano e gli altri usciti di Lucca n'aricchirono per le dette difensioni, faccendo ricomperare i contadini di Lucca, e per lo detto modo corruppono e guastarono la detta oste. E per questa cagione i Fiorentini elessono per loro capitano Cantuccio di messer Bino de' Gabbriegli d'Agobbio, la quale lezione fu fatta più per ispezialtà di setta, che ragionevole, a fare capitano uno scudiere non uso di guerra a guidare tanti gentili uomini e cavalieri e baroni, onde male n'avenne, che se difetto fu nella detta oste ne la capitaneria di messer Alamanno Obizzi, maggiore avenne per quella del detto Cantuccio; ma fu per altra forma e caso più pericoloso, come innanzi faremo menzione.

 

Lasceremo alquanto del detto assedio di Lucca, che vi dimorò più mesi, per raccontare d'altre cose che furono ne' detti tempi; e poi ritorneremo a nostra materia a raccontare del fine de la detta oste.

 




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