CLXXI
Come la
gente del re Giovanni cavalcarono in su il contado di Firenze nella contrada di
Greti.
Per la detta
venuta della gente del re Giovanni in Lucca i Fiorentini abandonarono il borgo di
Buggiano che teneano, e misonvi fuoco; e simile lasciarono il castelletto del
Cozzile e quello de la Costa sopra Buggiano a dì VIIII di marzo del detto anno;
e poi a dì XV del detto mese di marzo il sopradetto maliscalco del re Giovanni
ch'era in Lucca con M cavalieri e MM pedoni si partirono di Buggiano e
passarono sotto Montevettolino, ispianando le tagliate, entrarono in Greti in
sul contado di Firenze sanza contasto niuno, e presono e arsono il borgo di
Cerreto Guidi, e combatterono il castello; e presono e arsono Collegonzi e
Agliana, e corsono il paese per III dì, e menarne preda di C pregioni e IIIIc
bestie grosse e MM minute; e feciono danno assai con grande vergogna de'
Fiorentini, ch'aveano altrettanti cavalieri e più al loro soldo, che per loro
non fu fatto contasto niuno. Che se pure CC cavalieri avessono difesa la
tagliata da Montevettolino a la Guisciana, ch'assai era leggere a difendere,
non ne tornava mai niuno adietro, che tutti rimaneano o presi o morti; però che
la cavalcata, tutto fosse per loro ardita e franca, sì fu folle e con mala
provedenza di non lasciare guardia al passo. Ma dissesi che certi conastaboli
de' Fiorentini ch'erano a la guardia de le castella di Valdinievole seppono la
cavalcata, e stettono al tradimento, e lasciarono valicare i nimici sanza
volergli contastare, i quali ciò saputo, furono acommiatati da' Fiorentini e
cassi di loro soldi.
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