CLXXXIII
Di fuochi
che s'apresono nella città di Firenze in questo anno.
Nel detto
anno, a dì XXIII di giugno, la notte de la vilia di santo Giovanni s'apprese
fuoco in sul ponte Vecchio dal lato di là, e arsono tutte le botteghe, che v'erano
da XX, con grande danno di molti artefici, e morirvi due garzoni, e in parte
arsono delle case di San Sipolcro della magione dello Spedale. E poi, a dì XII
di settembre la notte vegnente, s'aprese fuoco a casa Soldanieri da Santa
Trinita in certe case basse di legnaiuoli e di maliscalco, le quali case erano
a lo 'ncontro della via di Porta Rossa, e morirvi VI persone, che per lo
'mpetuoso fuoco del molto legname e stalle non poterono scampare. E poi a dì
XXVIII di febbraio la notte vegnente s'apprese fuoco nel palagio del Comune,
ove abita la podestà, e arse tutto il tetto del vecchio palazzo e le due parti
del nuovo dalle prime volte in su. Per la qual cosa s'ordinò per lo Comune che
si rifacesse tutto in volte infino a' tetti. E poi a dì XVI di luglio vegnente
s'apprese nel palazzo dell'arte della lana d'Orto San Michele, e arse tutto da
la prima volta in su, e morìvi uno pregione, che 'l vi mise credendo scampare,
e la sua guardia; poi per l'arte della lana si rifece più nobile e tutto in
volte infino al tetto.
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