CXCIV
Di guerra
che fu mossa in Buemmia al re Giovanni.
Nel detto
anno, del mese di novembre, essendo il re Giovanni andato in Buemmia, raunò suo
isforzo coll'aiuto dell'arcivescovo di Trievi suo zio e del dogio di
Chiarentana suo cognato, e trovossi con più di Vm cavalieri, per cagione che 'l
re di Pollonia e lo re d'Ungheria e 'l dogio d'Ostericchi suoi nimici, e ancora
con ordine del Bavero, che per le 'mprese sue di Italia gli voleva male, e·re
d'Ungheria a petizione del re Ruberto e suo zio, e genero del re di Pollonia,
aveano raunato grande esercito di più di XVm cavalieri tra Tedeschi e Ungheri
per cavalcare in su i·reame di Buemmia e guastarlo. Le quali osti istettono
afrontati più giorni sopra la riviera di... ciascuno dalla sua parte; poi per
le 'mprese del re Giovanni gli convenne partire per andare in Francia. Per la
qual cosa il re Giovanni da' savi fu tenuto folle di cercare nuove imprese in
Italia per lasciare in periglio il suo reame. Ma tutto ciò facea a petizione
del re di Francia per certi grandi intendimenti, come per lo 'nanzi leggendo si
potrà comprendere. E partito lui di Boemmia, i suoi nimici valicarono in suo
reame, e per due volte sconfissono la gente del re Giovanni con grande
guastamento di suo paese; e più l'avrebbono guasto, se non fosse la forte
vernata che gli fece partire.
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