CCIX
Come
messer Azzo Visconti tolse la città di Pavia al re Giovanni.
Nel detto
anno, a l'uscita di novembre, messer Azzo Visconti capitano di Milano prese la
città di Pavia che gli fu data da certa parte de' cittadini, la quale tenea la
gente del re Giovanni, e corsa la terra combattendo, le masnade del re Giovanni
non poterono risistere per la grande potenza di que' di Melano, si ridussono
nel forte castello il quale avea fatto fare messer Maffeo Visconti anticamente
quando signoreggiava Pavia, e quello tennono francamente più di IIII mesi,
attendendo soccorso da Piagenza e da Parma dal figliuolo del re Giovanni e da
la gente della Chiesa, e ancora la venuta del re Giovanni in Lombardia, come
aveano promesso. Ma il detto castello era tutto affossato e steccato al di
fuori per que' di Milano, e con forti battifolli e bastite forniti di grande
cavalleria e grandissimo popolo. Ma venuto il re Giovanni in Lombardia con
grande potenza di cavalleria, come innanzi faremo menzione, venne all'entrata
di marzo con più di MD cavalieri al soccorso del detto castello, e per forza
d'arme ruppe alcuno battifolle e isteccato, ma per la forza del luogo
pochissima quantità di vittuaglia vi poté mettere dentro. E lui partito, poco
tempo appresso fallì a quegli del castello la vivanda; per la qual cosa uno
conte tedesco che v'era dentro per lo re Giovanni s'arendé possendosi partire
sano e salvo con sue genti; e così fece. Della detta punga molto esaltò il
capitano di Milano, e 'l re Giovanni n'abassò.
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