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Giovanni Villani
Nuova cronica

IntraText CT - Lettura del testo

  • Tomo secondo
    • Libro undecimo
      • CCXIV               Come l'oste del legato sconfissono i marchesi a Consandoli, e poi puosono l'oste a Ferrara, e Fiorentini vi mandarono soccorso.
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CCXIV

 

           

Come l'oste del legato sconfissono i marchesi a Consandoli, e poi puosono l'oste a Ferrara, e Fiorentini vi mandarono soccorso.

           

Nel detto anno, a VI di febbraio, la cavalleria e gente del legato ch'era in Argenta subitamente cavalcarono a Consandoli, ov'era la gente de' marchesi, e coloro virilmente assalirono e sconfissono, e presono la villa e il porto e tutto il loro navilio; e fu preso Niccolò marchese con XL buoni uomini caporali con grande dammaggio e perdita de' marchesi. Per la quale sconfitta molto abassò lo stato de' marchesi, e montò la signoria e potenzia del legato in tale modo, che di presente sanza indugio, per comandamento del legato, la sua cavalleria, in quantità di MD cavalieri e popolo e navilio grandissimo, si puose ad oste sopra la città di Ferrara. E di presente presono il borgo di contro e l'isola di San Giosso, e poi di giorno in giorno crebbe l'oste; e mandòvi il legato tutti i caporali di Romagna, e al continovo erano nella detta oste i due quartieri del popolo di Bologna e tutta la loro cavalleria; e aveano compreso e quasi chiusa la città di Ferrara e di qua e di da Po, sì che sanza grande pericolo non vi potea entrareuscire persona. Onde a' marchesi e a que' della terra di Ferrara parea male stare, e molto isbigottirono per lo sùbito improviso assedio, che non s'erano forniti e non si credeano avere guerra dal legato, e per la sconfitta ricevuta a San Filice erano molto afieboliti. Ed era per perdersi la terra certamente, se non che mandarono per soccorso a' signori di Lombardia ch'erano tenuti alla lega, e al Comune di Firenze. Per la qual cosa i Fiorentini vi mandarono IIIIc cavalieri della migliore cavalleria ch'egli avessono, onde feciono capitano messer Francesco degli Strozzi, e Ugo degli Scali colla 'nsegna del Comune di Firenze, il campo bianco e 'l giglio vermiglio, e di sopra l'arme del re Ruberto. E partirono di Firenze a II di marzo, e convenne che facessono per necessità, non potendo andare né da Parma, né da Bologna, né per Romagna, la via per mare a Genova con grande fatica e ispendio, e poi da Genova a Milano, e poi a Verona; e furono ricevuti da que' signori a grande onore. E la parte de' cavalieri che toccavano della taglia al re Ruberto, per non andare contro a le 'nsegne della Chiesa e del legato, per grazia rimasono a le frontiere da noi a Lucca.

 




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