CCXVII
Di fuochi
e altre novità state nella città di Firenze.
Nel detto
anno MCCCXXXIII s'apprese fuoco in Firenze dì XVIIII d'aprile di notte da la
porta dell'alloro da Santa Maria Maggiore, e arsevi una casa. E poi a dì XVII
di luglio s'apprese in Parione, e arsene un'altra. E in questo anno si cominciò
a fondare la grande porta da San Friano, overo da Verzaia, e fu molto isformata
a comparazione dell'altre della città; e furonne assai ripresi gli uficiali
che·lla feciono cominciare. E in questo anno, uno mese innanzi la festa di san
Giovanni, sì feciono in Firenze due brigate d'artefici, l'una nella via Ghibellina,
tutti vestiti a giallo, e furono bene CCC; e nel Corso de' Tintori dal ponte
Rubaconte fu l'altra brigata vestiti a bianco, e furono da Vc. E durò da uno
mese continuo giuochi e sollazzi per la città, andando a due a due per la terra
con trombe e più stormenti, e colle ghirlande in capo danzando, col loro re
molto onorevolemente coronato e con drappo ad oro sopra capo, e alla loro corte
faccendo al continuo e cene e desinari con grandi e belle spese. Ma la detta
allegrezza poco tempo apresso tornò in pianto e dolore, spezialmente in quelle
contrade, per cagione del diluvio che venne in Firenze, e più gravò là che in
altra parte della città, come innanzi faremo menzione; e parve segno per
contrario della futura aversità, sì come le più volte aviene delle false e
fallaci felicità temporali, che dopo la soperchia allegrezza segue soperchio
amarore. E ciò è bene da notare per assempro di noi e di chi apresso di noi
verrà.
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